I sottosegretari ai vari ministeri nominati ieri hanno presentato giuramento. Nell’occasione, il capo del governo ha voluto rilasciare in conferenza stampa alcune dichiarazioni precisando il ruolo del suo esecutivo. In particolare, ha voluto rispondere a quanti hanno posto dubbi e critiche su eventuali conflitti di interesse tra alcuni ministri. Per Monti, il conflitto di interessi nel suo governo non esiste e proclama assoluta trasparenza nel proprio incarico. Si tratta di una squadra, ha detto, al servizio degli interessi del Paese e che aiuterà i partiti politici a ritrovare un clima di serenità e di riconciliazione con l’opinione pubblica. E’ un governo, ha detto, che si pone al servizio dell’Italia. Poi ha dato alcune valutazioni tecniche sempre a proposito dell’esecutivo: al consiglio dei ministri parteciperanno diciannove incaricati invece dei precedenti ventisei. Il numero dei viceministri e dei sottosegretari scende poi da quaranta a ventotto persone. Diverso il caso del viceministro dell’economia Vittorio Grilli: parteciperà grazie a un formale invito ai consigli dei ministri. Monti si è anche soffermato sui rapporti con i partiti politici, che definisce costruttivi e con qualche innovazione: “godiamo in Parlamento di una fiducia che viene dalle forze che erano in dissenso fra loro e fanno uno sforzo che apprezzo. E’ chiaro che in ogni momento sarà un rapporto essenziale e veniamo molto rispettati dalle forze politiche” ha detto. Una concessione ai partiti è poi arrivata nella concessione ai loro schieramenti di due rappresentanti, quelli relativi ai rapporti con il Parlamento: ci volevano, ha detto, persone con esperienza parlamentare e con altre valenze tecniche. Infine la sua squadra: persone, ha detto, che ha dovuto convincere per il bene del Paese e che hanno rinunciato a trattamenti economici e prospettive di carriera. Monti, ha detto, confessa che con alcuni dei ministri incaricati ha dovuto fare una certa pressione per convincerli ad accettare. Una squadra snella e forte, in conclusione, per il premier Monti. Che la definisce così: “Governo tecnico di impegno nazionale, che si pone al servizio del Parlamento, che avrà un rapporto costruttivo con la politica e che è composto da persone che rinunciano a stipendi e carriera per porsi al servizio del Paese”. Intanto il lavoro non si ferma.
Oggi Mario Monti è atteso all’Eurogruppo dove si discuterà ancora delle misure che l’Italia deve mettere in atto, alla luce del rapporto compilato sul nostro Paese da parte del commissario europeo agli affari economici.