Il governo Berlusconi IV, secondo i principali commentatori politici italiani (e non solo), è giunto al termine dei suoi giorni. Sono in molti infatti a scommettere sulla caduta del governo in sede parlamentare alla prossima fiducia e c’è chi addirittura ipotizzava per oggi le imminenti dimissioni del presidente del Consiglio.
Il “passo indietro” del premier comunque è stato smentito. Ad ogni modo, se la maggioranza domani non dovesse ottenere la fiducia della Camera sul rendiconto dello Stato, si chiuderebbe un ciclo politico durato poco meno di 18 anni e iniziato con la “discesa in campo” di Silvio Berlusconi del 26 gennaio 1994.
Non sembrano esserci infatti, sia per motivi politici che anagrafici, le condizioni per un nuovo esecutivo guidato ancora una volta dal Cavaliere. Ma non è affatto escluso che l’attuale premier possa rivestire nei prossimi mesi il ruolo di “padre nobile” del centrodestra, o addirittura, come sostiene qualcuno, di fondatore di una nuova forza politica sullo stile della sua prima creatura, Forza Italia.
In tutti questi anni la figura di Silvio Berlusconi ha polarizzato la lotta politica italiana, dividendo il campo della Seconda Repubblica in due squadre rivali, berlusconiani e anti-berlusconiani.  
Il primo governo Berlusconi, il cinquantesimo della Repubblica italiana, durò soltanto 8 mesi, dal 10 maggio 1994 al 17 gennaio 1995. La coalizione che lo sosteneva, il “Polo delle Libertà”, comprendeva la neonata Forza Italia, Alleanza Nazionale di Gianfranco Fini, la Lega Nord di Umberto Bossi e due partiti ex Dc come l’Udc (Unione di Centro) e il Ccd (Centro cristiano democratico). L’uscita delle Lega Nord fece cadere il governo e aprì le porte a un esecutivo tecnico guidato da Lamberto Dini.
La vittoria del centrosinistra alle elezioni del 1996 relegò il centrodestra all’opposizione per cinque anni. Quel periodo servì però a Berlusconi a ricomporre l’alleanza nella lotta ai governi Prodi, D’Alema e Amato, e a vincere nel 2001.
Il Berlusconi II ebbe più fortuna della prima esperienza di governo del Cavaliere. L’esecutivo restò in carica dall’11 giugno 2001 al 23 aprile 2005 e per questo fu il più longevo della storia della Repubblica Italia, secondo solo al governo Mussolini. La coalizione, praticamente identica a quella del 1994, prendeva però il nome di “Casa della Libertà”.



Con il passare degli anni crebbero però le frizioni con i centristi e il tracollo della coalizione alle elezioni regionali del 2005 portò alla crisi (Udc e Nuovo Psi annunciarono l’appoggio esterno) che aprì il Berlusconi III, che concluse la legislatura il 17 maggio 2006.  
A un anno dalla seconda sconfitta contro Romano Prodi, il 18 novembre 2007, Silvio Berlusconi annuncia a sorpresa la nascita di un nuovo partito, “Popolo della Libertà”, durante una manifestazione in piazza San Babila a Milano. È il famoso “predellino” che porterà alla fusione tra Forza Italia e Alleanza Nazionale (l’Udc di Pier Ferdinando Casini, sceglierà invece di non entrare). È questo il partito che, alleato con la Lega Nord, vince le elezioni del 2008 e apre l’attuale legislatura, entrando in carica l’8 maggio 2008. Un governo, quello attuale, segnato da una maggioranza parlamentare di inedite proporzioni,  la cui agonia inizia proprio con la scissione del cofondatore del Pdl, Gianfranco Fini, del 30 luglio 2010 che porterà alla nascita di Futuro e Libertà, attualmente nell’area del Terzo Polo.  
Se Berlusconi dovesse cadere a causa della mancata fiducia domani alla Camera, il Cavaliere abbandonerebbe la poltrona di premier dopo ben 3.322 giorni di governo, un record (davanti a lui Benito Mussolini e Giovanni Giolitti) ottenuto con l’aiuto di 85 ministri e 186 tra viceministri e sottosegretari.

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