Il presidente del Senato, Renato Schifani, garantisce che i tempi per l’approvazione definitiva della manovra saranno rapidissimi. Entro natale il provvedimento del governo Monti destinato, secondo il premier a salvare l’Italia, diverrà legge dello Stato. Schifani si è detto convinto del fatto che Palazzo Madama, «farà come sempre la sua parte e rispetterà i tempi». L’impegno a varare la manovra entro il 25, quindi, sarà mantenuto. Poi, si è detto speranzoso del fatto che non saranno apportare modifiche. Eventuali emendamenti al testo approvato venerdì dalla Camera, infatti, rischierebbero di dilungare i tempi in maniera inaccettabile, dato che, se l’obiettivo della manovra e del governo è fondamentalmente quello di placare gli umori dei mercati e rassicurare le istituzioni europee circa la nostra capacità di solvenza, pochi giorni soltanto di ritardo potrebbe rivelarsi esiziali. In merito all’ipotesi di indire nuove elezioni, ha fatto presente che si tratterebbe di un’iniziativa decisamente contraddittoria. Schifani, infatti, ha ricordato che solo poche settimane orsono il governo ha deciso di dimettersi per far spazio al nuovo esecutivo tecnico, mentre le principali forze politiche hanno manifestato la volontà di sostenerlo  assumendo così «la responsabilità di fare sistema per il bene del Paese». Del medesimo avviso è il segretario del Pdl, Angelino Alfano. Che, intervenendo al un convegno del partito a Reggio Emilia ha ribadito che andare alle urne in un simile momento, di estrema urgenza per il Paese, sarebbe sbagliato. «Adesso lavoriamo per fare sì che il versante sviluppo sia quello fondamentale», ha aggiunto, precisando che il complesso delle misure adottate si fonda su una filosofia sbagliata, centrata, in sostanza, sull’aumento delle tasse. Poi, ha fatto presente che grazie al contributo del Pdl buona parte delle misure più severe sono state limate, come quelle sulle pensioni e l’aumento dell’Irpef che è stato scongiurato. Affrontando la questione del rapporto con la Lega, ha sottolineato come in gran parte della amministrazioni locali del Nord sussista ancora l’alleanza. Ma, ha anche aggiunto, le posizioni assunte i recente li collocano, attualmente, distanti dal Pdl.



In merito al sostengo al governo Monti, anche il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini ha affermato che «mandare a casa Monti significa mandare a fondo se stessi e il Paese».

 

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