Si è tenuto oggi al Quirinale lo scambio di saluti di Natale tra le massime autorità dello Stato. E’ stata per il presidente della Repubblica l’occasione di chiarire alcuni punti sui recenti sviluppi della vita politica, punti su cui gli erano arrivate alcune critiche, a volte velate altre volte più esplicite. In particolare l’accusa di aver voluto a ogni costo evitare di andare alle urne promuovendo personalmente l’instaurarsi di un governo tecnico da alcuni definito un colpo di Stato contro la democrazia parlamentare. Per Giorgio Napolitano, dire che la democrazia sia stata sospesa è una grave leggerezza e suo preciso dovere era proprio quello di evitare lo scioglimento delle Camere. A sua difesa, la totale imparzialità fra gli schieramenti politici, mentre la nomina di Mario Monti per il Capo dello Stato non è stato uno strappo istituzionale. Napolitano in questa occasione dice chiaramente la sua opinione sul passato governo, quello a guida Berlusconi, un governo che aveva una sostenibilità internazionale ormai al limite. Non era cioè più credibile a livello europeo. Tornando all’attuale esecutivo, Napolitano precisa che quello in carica non è un governo tecnico: è la Costituzione, ha precisato, che non prescrive “che i membri del governo, a cominciare dai ministri, debbano essere parlamentari e rappresentanti ufficiali dei partiti debbano essere, come si usa dire, dei politici e non dei tecnici”. Si tratta invece, ha aggiunto, di persone politicamente indipendenti che stanno mettendo al servizio del Paese le loro competenze e le loro esperienze. La decisione di non andare al voto, ha poi detto, è stata in definitiva la decisione migliore vista la situazione: votare avrebbe potuto avere ricadute dirompenti nel “burrascoso contesto dell’eurozona”. Dopo la stoccata iniziale Napolitano ha però voluto spendere parole di elogio per Silvio Berlusconi: “Il presidente del Consiglio, onorevole Berlusconi, prendendo atto di una situazione così critica, dopo l’esito negativo di una votazione significativa in parlamento, si è risolto, con senso di responsabilità, a rassegnare le dimissioni”. 



Infine una critica al sentimento dell’antipolitica che secondo il presidente della Repubblica starebbe dilagando in Italia: un sentimento che non aiuta, con l’uso di battute sprezzanti e contrapposizioni semplicistiche. Napolitano chiede, visti i tempi difficili, di bloccare sul nascere “ogni esasperazione polemica”.

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