Fa discutere il testo proposto da Alessio Butti del Pdl alla commissione di Vigilanza Rai. Secondo alcuni, la proposta sarebbe un tentativo di lottizzare definitivamente i palinsesti della televisione di Sato, una proposta di censura preventiva.

In breve, il test propone questo: la commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi diventerebbe un ufficio che dà indicazioni sulla compilazione dei palinsesti, sulla fattura dei programmi, sui modi e sui tempi con cui devono andare in onda. Non solo: il direttore generale viene elevato a direttore editoriale di tutta la Rai esautorando completamente i direttori di rete, retrocessi a semplici passacarte.



La proposta di testo sembra essere interpretata come un tentativo di non mandare più in onda programmi come Annozero o Report, in nome della pratica del contraddittorio.

Ecco alcuni passaggi del testo: «Tutti i partiti devono trovare, in proporzione al proprio consenso, opportuni spazi nelle trasmissioni di approfondimento giornalistico», «il servizio pubblico deve rappresentare il Paese reale, non le élites culturali né i cosiddetti poteri forti», «la Rai studi e sperimenti format di approfondimento giornalistico innovativi che prevedano anche la presenza in studio di due conduttori di diversa estrazione culturale», «per garantire l’originalità dei palinsesti è opportuno, in linea generale, che i temi prevalenti trattati da un programma non costituiscano oggetto di approfondimento di altri programmi, anche di altre reti, almeno nell’arco degli otto giorni successivi alla loro messa in onda».



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