Luca Barbareschi lascia Fli. Aderirà al gruppo misto.

Lo sfaldamento di Fli non accenna a interrompersi, e un alto membro se ne va. Ieri è stata la volta di Luca Bellotti. Oggi di un finiano, ai tempi, di ferro. Luca Barbareschi fa armi e bagagli e trasloca altrove. Aderirà al gruppo misto. Ne ha dato oggi l’annuncio, accusando contestualmente i giornalisti di aver creduto che il suo incontro con Berlusconi avesse come unico scopo il lancio del suo film, Il trasformista, su Rai Tre. Il numero due di Fli, Italo Bocchino, fa spallucce. O simula, perlomeno, l’atteggiamento: «Le scelte dei singoli – dice – non scalfiscono il progetto di Futuro e libertà, che prosegue con compattezza e dinamismo della classe dirigente e della base».



Tutti coloro che avevano deciso di lasciare avevano posto questioni personali incompatibili per un movimento nato per rivolgersi ai cittadini e non al Palazzo, agli elettori e non agli eletti». Da un partito all’altro. O forse no. Se dal gruppo misto il transfugo ormeggerà nuovamente nel Pdl, non è affare scontato. Il ministro della Difesa Ignazio La Russa è stato categorico nel dire che in molti non lo rivogliono tra i piedi. «Barbareschi non entra, se lo fa usciamo in 50», ha detto il ministro, dando voce al sentimento di repulsione umana e politica degli ex An nei confronti di Barbareschi. Barbareschi si dice dispiaciuto. Ma non demorde: «Spiace vedere tanta acredine nei miei confronti da parte del ministro La Russa che invece di pensare al suo lavoro e al bene dell’Italia, spreca il tempo per attaccarmi in modo strumentale», dice.



CLICCA > >QUI SOTTO PER CONTINUARE A LEGGERE L’ARTICOLO

 Se a qualcuno passasse per la testa di accusarlo di trasformismo, ecco pronta la replica: «Come sa bene chi mi conosce il mio lavoro e il mio pensiero non sono stati e non saranno mai in vendita. Le mie scelte dipendono esclusivamente dalle mie idee. Le parole che ho detto a Mirabello sono ancora attuali e credo che il disagio di molti di Futuro e Libertà non dipende dal mercato ma dalle proprie coscienze». Del resto, pare che ogni margine d’azione in Fli gli fosse ormai precluso: «So che l’onorevole Granata mi ha messo in lista di proscrizione, a proposito di democrazia interna. È inutile ogni ulteriore commento». Un commento in sua difesa, infine, su accuse di vario genere che gli stanno piovendo addosso: «Ancora una volta falsità e disinformazione sono alla base di articoli che mi riguardano. Credo fortemente nel pluralismo e nella libertà delle diverse testate, così come sono convinto che si debba partire da dati certificati e verificati per un confronto proficuo. Vedo abbinate le mie scelte politiche alla mia attività di produttore».