Per un solo voto non passano le mozioni in cui l’opposizione chiedeva di accorpare il primo turno delle amministrative con i referendum su acqua, nucleare e legittimo impedimento.
Niente election day. Per il rotto della cuffia tre mozioni presentate dall’opposizione in cui si chiedeva di accorpare il primo turno delle elezioni amministrative con i referendum non passano. Un vittoria davvero risicatissima, quella della maggioranza, che in tutte e tre le votazioni ha prevalso per un solo voto. Si è trattato di quello del radicale Marco Beltrandi. Furiosa Rosy Bindi, presidente del Partito democratico, che ha sottolineato come la scelta del parlamentare sia «gravissima» e ha aggiunto: «in casi così importanti la disciplina di gruppo va osservata».
Dal canto suo, Beltrandi, così motiva la sua scelta: «Ritengo che finché al referendum c’è il quorum – che io voglio abolire – l’abbinamento è un sotterfugio per raggiungerlo e quindi io sono contrario come lo sono stati i radicali per esempio alle consultazioni del 2000».
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La votazione e l’esito sono stati resi più concitati dal fatto che il governo, poco prima, è stato battuto per ben due volte su altrettanti emendamenti presentati dall’opposizione, passati nonostante l’esecutivo avesse dato parere contrario. Gli emendamenti in questione riguardavano l’istituzione del garante per l‘infanzia.
Intanto, con ogni probabilità, le amministrative si terranno domenica 15 e lunedì 16 maggio il primo turno, il 29 e il 30 dello stesso mese gli eventuali ballottaggi. Per i referendum sul legittimo impedimento, sulla privatizzazione dell’acqua e sul nucleare, invece, si andrà alle urne il 12 e il 13 giugno.