L’emendamento del relatore Maurizio Paniz al decreto legge sul processo breve è stato votato alla commissione giustizia della Camera. E l’emendamento è passato con i voti della maggioranza e quelli contrari dell’opposizione. Si tratta della cosiddetta norma “salva premier” come sostengono i membri dell’opposizione.
La norma riduce i tempi di prescrizione per gli incensurati, si tratta dell’emendamento Paniz quattro bis che riconosce a coloro che abbiano la fedina pulita il processo in tempi brevi mentre allunga i tempi per chi è recidivo. Nei casi di procedimenti in cui sia già stata promulgata una sentenza di primo grado, la norma non viene applicata. A favore hanno votato Pdl e Lega responsabili, contro Pd, Udc, Idv e Fli. L’emendamento modifica altresì l’articolo 161 del codice penale in modo che “salvo che si proceda per i reati di cui all’articolo 51, comma 3 bis e 3 quater del codice di procedura penale (reati più gravi come quelli di mafia o il sequestro di persona a scopo di estorsione, ndr), in nessun caso l’interruzione della prescrizione può comportare l’aumento di più di un sesto del tempo necessario a prescrivere, di un quarto nel caso di cui all’art. 99 primo comma (che riguarda la recidiva), della metà nei casi di cui all’articolo 99 secondo comma, dei due terzi nei casi di cui all’articolo 99 quarto comma e del doppio dei casi di cui all’articolo 102, 103 e 105”.
Per l’opposizione, si tratta di una norma incostituzionale e del tutto personale, come l’ha definita Di Pietro. Interessa solo a Silvio Berlusconi, ha poi aggiunto. Anche il capogruppo Pd in commissione ha parlato in termini negativi: “Sono spudorati sembra stiano approfittando della guerra per accelerare tutte le norme che riguardano Berlusconi. La prescrizione breve se sarà approvata in questa forma darà un duro colpo alla lotta alla corruzione”. Risponde Paniz: “In nessun modo si arriverebbe alla fine del processo Mills a fine febbraio dell’anno prossimo, e se siete onesti voi lo sapete bene”.