Fra pochi minuti al Senato (ore 17) avrà luogo la discussione sulla Libia. 
La maggioranza, dopo le perplessità leghiste della prima ora, sta puntando sul coinvolgimento della Nato e sul ridimensionamento del primato francese.
La risoluzione Onu non lasciava infatti molte alternative e l’iniziativa di Sarkozy aveva preso in contropiede il governo italiano. Il rischio di un’immigrazione incontrollata e tutta a carico dell’Italia, l’insofferenza della Lega e le perplessità crescenti su un’operazione che sta andando al di là degli obiettivi dichiarati inizialmente sono state le cause principali di questa correzione di rotta.
Il centrodestra, a quando filtra, avrebbe raggiunto in mattinata un accordo per una risoluzione che impegnerebbe tra l’altro il governo a impedire lo sbarco di immigrati dal Nordafrica. Parola di Bricolo (Lega Nord). La risoluzione chiede che il comando delle operazioni militari in Libia passi sotto il comando Nato e invita l’Europa a farsi carico dei flussi migratori che attraverso l’Italia coinvolgeranno tutta l’Europa.
Non solo, l’Italia dovrà tutelare i propri interessi economici in Libia e si impegna ad “assumere ogni iniziativa utile affinché le imprese europee impossibilitate ad onorare i contratti in essere in ragione delle sanzioni Onu e Ue trovino una tutela negli articoli 10 e 12 del Regolamento Ue 204/2011, che rispettivamente prevedono le modalità per assicurare i pagamenti dovuti alle imprese europee in base a contratti precedenti l’entrata in vigore delle sanzioni e la preclusione di eventuali azioni legali per inadempimento contrattuale”.
Alla discussione in Aula non parteciperà però il premier, richiesto a gran voce dall’opposizione. Riferiranno invece i ministri competenti.



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