E’ scontro quasi fisico alla Camera dei Deputati. Stamane è ripresa la discussione  sul processo breve, che già ieri aveva scatenato litigi e scontri verbali. L’inizio dei lavori era fissatore le dieci di stamane, in modo che si potesse valutare il comportamento di Ignazio La Russa che ieri sera si è reso protagonista di eccessi verbali nei confronti del presidente della camera, Gianfranco Fini. La Russa ieri sera aveva telefonato personalmente a Fini per chiarire l’episodio. Si attende comunque per oggi pomeriggio una sanzione nei confronti del ministro. Intanto la seduta di oggi comincia subito con un no all’approvazione del processo verbale della seduta di ieri. Il voto in modo inusuale viene eseguito con voto elettronico invece che con voto verbale, ne è uscito un pareggio e il processo è stato respinto. Maggioranza dunque sconfitta. A questo punto secondo quanto riporta Di Pietro, il ministro Alfano, evidentemente arrabbiato, ha gettato la sua tessera della Camera verso i banchi dell’Idv. Di Pietro, mostrando alle telecamere la tessera di Alfano, lo ha definito un gesto irresponsabile, immorale, illegittimo. Ha chiesto le dimissioni del ministro.



A seduta sospesa, poi, mentre usciva dalla Camera, il presidente Fini è stato colpito al capo da un giornale tirato dai banchi della maggioranza. Fini ha individuato l’autore del gesto e con lui ha avuto uno scambio di battute. Nel pomeriggio sono previste nuove manifestazioni del popolo viola fuori da Montecitorio. Si pensa anche a una manifestazione nazionale di protesta contro il processo breve.



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