Ruby avrebbe chiesto 500 euro per raccomandare a Silvio Berlusconi la figlia di un tassista. Dopo avere promesso all’uomo che avrebbe fatto avere il curriculum della ragazza direttamente nelle mani del premier, Kharima El Mahroug gli avrebbe poi fatto un’imprevista richiesta di denaro.
«PAGAMI 500 EURO» – E’ quanto emerge dalle carte dell’inchiesta sul caso Ruby, secondo un articolo di Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella pubblicato sul Corriere della Sera. Tutto sarebbe iniziato una sera d’aprile 2010, quando il tassista ha accompagnato la giovane marocchina a Villa San Martino da Silvio Berlusconi. L’uomo ha confidato alla ragazza che la figlia, disoccupata, «facendo grossi sacrifici è riuscita a laurearsi alla Statale di Milano in giurisprudenza», anche se «a 27 anni manda curriculum» ottenendo «purtroppo risposte sempre negative», e «per mantenersi e aiutare la famiglia fa lavori precari come cameriera e cose del genere». Ruby promette subito al tassista di aiutare la figlia e il padre si convince di essere in buone mani, «perché mi aveva detto che conosceva le persone in villa». Kharima gli lascia anche il suo numero di telefono. Passano alcune settimane e il tassista prova a chiamarla, ma lei non risponde mai. Alla fine si rifà viva chiedendogli di portarle 500 euro in contanti per l’aiuto.
«MI HA PRESO IN GIRO» – Come ha commentato il tassista, «mi sono sentito molto offeso e preso in giro da lei». Il tassista è stato interrogato dai pm l’1 febbraio scorso. Ruby gli avrebbe raccontato «che il padre era un ambasciatore e la mamma marocchina o egiziana. Mi chiese: “Secondo te quanti anni ho?”. Io pensai sui 20-22, però le dissi 18-19, e lei mi rispose: “Ci sei quasi vicino”». Fatto sta che il passaporto di Ruby, rilasciato dalle autorità marocchine il 14 marzo 2001 con scadenza 28 novembre 2011, afferma invece: «Nata a Feki Ben Salah l’1 novembre ’92».
CORSIA PREFERENZIALE – Nel frattempo, in questi giorni è avvenuto l’incontro tra il presidente del Tribunale, Livia Pomodoro, e uno degli avvocati di Berlusconi, Niccolò Ghedini, per coordinare il calendario giudiziario che attende il Cavaliere nei prossimi mesi. E i magistrati non avrebbero problemi a tenere le udienze anche il sabato, quando Berlusconi sarebbe cioè libero da altri impegni. Ovviamente il problema è che dopo la parziale bocciatura del legittimo impedimento da parte della Corte costituzionale, il processo per il caso Ruby è solo l’ultimo procedimento in ordine di tempo che dovrà affrontare Berlusconi. Ma la Procura ha fatto sapere che «il processo Ruby è con il rito immediato e la parte lesa è una minorenne, il che comporta una corsia preferenziale».
NO ALLE PORTE CHIUSE – Proprio in questi giorni sono scaduti i 15 giorni per presentare da parte della difesa l’istanza di rito abbreviato al giudice per le indagini preliminari (Gip). E così il presidente del Consiglio ha rinunciato alla possibilità di andare a processo davanti a un giudice dell’udienza preliminare (Gup) con rito abbreviato e a porte chiuse, beneficiando inoltre dello sconto di un terzo della pena. Prima che cominci il dibattimento, Berlusconi però può sempre chiedere che il processo si svolga con rito abbreviato. Il decreto del giudice per le indagini preliminari aveva stabilito che la prima udienza si tenesse mercoledì 6 aprile davanti ai magistrati della quarta sezione penale di Milano.
I PROSSIMI PROCESSI – Ma non è escluso che Berlusconi possa presentare istanza di legittimo impedimento per impegni politici, in quanto è il secondo anniversario del terremoto dell’Aquila. Nel frattempo domani riprenderà l’udienza preliminare del processo Mediatrade, nel quale il premier è accusato di frode fiscale e appropriazione indebita. L’udienza però molto probabilmente verrà subito rinviata perché l’avvocato Filippo Dinacci, legale di Pier Silvio Berlusconi – anche lui imputato nell’inchiesta – non ha ricevuto la notifica della fissazione dell’udienza. Per venerdì 11 marzo invece è prevista la ripresa del processo Mills, in cui il presidente del Consiglio deve rispondere di corruzione in atti giudiziari. Il 6 aprile infine sarà la data della prima udienza del processo sul caso Ruby.
(Pietro Vernizzi)