E’ saltata, nel giorno della Festa della donna, in Commissione al Senato, l’intesa sul testo che avrebbe imposto nella società pubbliche e in quelle quotate un terzo di donne nei Cda.
A nulla è valsa la suggestione della giornata dedicata alle donne. E in Senato il risultato ottenuto da chi sperava che la discussione in corso portasse all’intesa sulle quote rosa è stata pari a zero. Governo e maggioranza, in particolare, non hanno raggiunto un accordo su un testo che avrebbe dovuto prevedere che nei Cda della aziende quotate in borsa e in quelle a partecipazione pubblica, almeno un terzo dei partecipanti fossero donne.
L’esecutivo si sarebbe imputato stabilendo che ad un obiettivo del genere è necessario arrivarci con gradualità, tramite i rinnovi dei Consigli d’Amministrazione, in tre mandati, arrivando a regime nel 2021. Secondo Maria Ida Germontani, relatrice del provvedimento, c’è stato «un braccio di ferro tra il governo e il Senato» dal momento che tutta la Commissione si sarebbe trovata d’accordo nel concedere, prima di arrivare a regime, solamente due mandati.
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La seduta è stata così rinviata a domani mattina. Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo dei senatori del Pdl, ha dichiarato ai cronisti: «Abbiamo preso atto della posizione del governo. Adesso abbiamo bisogno di un momento di approfondimento. Il nostro auspicio è che governo e maggioranza siano concordi con una posizione uniforme». In mattinata, Maurizio Gasparri, capogruppo Pdl, e Anna Finocchiaro, capogruppo Pd, avevano auspicato che il testo fosse approvato in deliberante, cioè senza il passaggio in Aula, per l’unanimità in commissione.