Umberto Bossi garantisce il voto del suo partito in vista della proposta sulla riforma della giustizia. Il progetto verrà giovedì al consiglio dei ministri: «Sentiamo cosa presentano. Comunque passerà». Umberto Bossi ha risposto a diverse domande che gli sono state poste dai giornalisti presenti oggi a Montecitorio.
Ad esempio sul federalismo e le proposte del Partito democratico di modifica del decreto: «Studiamo un po’ le proposte, poi vediamo le nostre» facendo capire di essere disposto a esaminare quanto richiede l’opposizione. Infine le prossime amministrazioni amministrative su cui nelle ultime ore si è sparso il fumo della polemica per le dichiarazioni della Lega stessa di voler correre da sola: «In linea di massima gli accordi con il Pdl per le amministrative si faranno», perché «Berlusconi è un alleato leale e ci ha dato i voti per il federalismo». Ma «non sono le politiche, in cui si fa un accordo regionale: alle amministrative gli accordi si fanno Comune per Comune, guardando le persone che si mettono in lista. Ci sono casi in cui le persone che ci presentano sono inadatte, e i miei uomini locali non le accetterebbero».
Ha invece dichiarato perplessità sulla candidatura del leghista Matteo Salvini al posto di vicesindaco di Milano, una ipotesi che non ritiene concreta, mentre a proposito di chi gli chiedeva se quel ruolo venisse preso dal figlio Renzo, ha detto che suo figlio deve ancora studiare. Infine gli è stato chiesto conto di alcune dichiarazioni di Gheddafi che avrebbe detto in una intervista che lo stesso Bossi gli avrebbe chiesto aiuto per creare lo stato di Padania: “Ma vi pare… Abbiamo tantissimi uomini e le armi si fanno in Lombardia’, ha detto il leader della Lega. “Gheddafi e’ un gatto che sta affogando e si arrampica. La storia – ha aggiunto – insegna che chi spara sulla sua gente finisce male. Ricordate Umberto I, fu ucciso”.