Il quoziente familiare: promessa mancata di quasi tutti i governi. Una detrazione fiscale di circa 800 euro per agevolare le famiglie, oggi colpite da un modello fiscale che penalizza il lavoro femminile e premia le famiglie mono reddito. Adesso Silvio Berlusconi torna alla carica promettendo che il quoziente familiare, sempre rinviato per un motivo di crisi economica o un altro, sarà approvato entro lagno prossimo.
Ci si era provato l’ultima volta durante l’approvazione del decreto Milleproroghe, Ma ragioni varie, politiche ed economiche, avevano fatto saltare tutto ancora una volta. Il quoziente familiare infatti costerebbe allo stato qualcosa come 10 o 12 miliardi di euro all’anno. Il ministro dell’economia Tremonti dal canto suo ha fatto una proposta che potrebbe essere quella più abbordabile: razionalizzare cioè l’attuale regime delle detrazioni. Famiglie con figli o disabili ne trarrebbero vantaggio. Il modello si ispira a quello francese dove un lavoratore dipendente con moglie e quattro figli e un reddito di 36.500 euro paga zero tasse. Oggi in Italia, pur di pagare meno tasse, si arriva a escamotage incredibili: ci sono famiglie che denunciano una separazione (falsa) ottenendo così il doppio vantaggio di risparmiare in termini di Irpef e di poter calcolare un’eventuale seconda casa come prima abitazione, con tutti i vantaggi fiscali che ne derivano. Intanto l’annuncio di Berlusconi ha ovviamente lanciato polemiche.
L’esponente del Pd Farinone dice che il capo del governo, sull’argomento famiglia, non è più credibile. “E’ da tre anni che il premier promette di aiutare le famiglie. Intanto è crollato il potere d’acquisto e la povertà è in crescita”. La Federconsumatori parla di propaganda. ?Non è entusiasta nemmeno Buttiglione dell’Udc che dice che Berlusconi tira fuori famiglie e valori cattolici senza fare nulla di concreto. Per l’Idv la strada per sostenere le famiglie è un’altra, ad esempio intervenire sull’aumento dei mutui e ridurre le tasse dei lavoratori, pensionati e piccole e medie imprese.