Sono ripresi, alla Camera, i lavori per l’approvazione del disegno di legge sul processo breve che dovranno finire entro le 20.30 di stasera, data la contingentazione dei tempi.
Riprendono, non senza tensioni, i lavori a Montecitorio per l’approvazione del disegno di legge sul processo breve. Il sottosegretario all’Attuazione del Programma, Daniela Santanché, è stata salutata al suo rientro alla Camera, dopo la sospensione pomeridiana dei lavori, da cori di insulti e slogan di un gruppo di manifestanti del Popolo viola che urlava: «Venduta, vergogna, fai il bunga bunga». Alcuni, poi, le hanno offerto dieci euro corredandoli con la frase: «prenditi pure queste».
Nel frattempo, oltre all’assenza, all’inizio delle votazioni, di una trentina di membri dell’opposizione, si registra la presenza degli onorevoli che fan parte dell’esecutivo al gran completo. Chi ha avuto modo di incontrare il premier tra ieri e oggi, ha riferito di averlo visto tranquillo, «la maggioranza terrà. Siamo a quota 330», avrebbe detto.
La Conferenza dei Capigruppo, intanto, ha stabilito che le operazioni di voto si dovranno concludere entro le 20.30 e che, quindi, le chiamate sull’articolo 3, quello sulla prescrizione breve, inizieranno alle 19.00. «Questo provvedimento doveva essere approvato in un giorno e mezzo tre settimane fa e l’impegno delle opposizioni ha tenuto aperto di fronte al Paese il più possibile questa vergogna. Abbiamo la coscienza di aver fatto ogni cosa come avremmo dovuto fare per impedirne l’approvazione», è stato il commento del capogruppo del Pd alla Camera, Dario Franceschini.