Invitato a parlare nel corso della trasmissione di Raitre condotta da Lucia Annunziata, In Mezz’ora, gran parte dell’intervento del segretario dell’Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Cascini, è un attacco al premier Berlusconi, alla sue dichiarazioni sulla magistratura e, in generale, alla politica del suo governo. «Quando Berlusconi dice che l’Anm avrebbe firmato un accordo con Fini dice una bugia, una grave calunnia. Inviterei il presidente del Consiglio a fare nomi e a farci vedere il documento di cui parla», ha detto Cascini riferendosi alla parole di Berlusconi durante un incontro del Pdl. «Questo – ha aggiunto – è un metodo per avvelenare le acque». Secondo Cascini la situazione è grave, e il capo del governo sta facendo di tutto per peggiorarla: «La spirale in cui Berlusconi sta costringendo il Paese ad avvitarsi mi sembra sia senza sbocco. La delegittimazione costante della magistratura non ha una via d’uscita possibile». Cascini ha commentato anche quanto riferito dal presidente del Consiglio circa il pm del processo Mediaset, Fabio De Pasquale: «Nel processo – sono parole di Cascini – ci si difende contestando gli elementi di accusa, l’attacco al magistrato che sostiene l’accusa è un metodo barbaro di affrontare la questione». Questo perché «il problema è se l’accusa è vera o falsa». Per l’ospite dell’Annunziata, è interesse dell’Anm stessa chiedere di intervenire laddove si ravvisino comportamenti o condotte di singoli censurabili «ma questo non ha nulla a che vedere con la fondatezza delle accuse. E’ un metodo che non mi piace». Sulla medesima questione, si è detto convinto che non sono da temere fantomatici dossier sui pm: «se ci sono cose a carico di un magistrato che vengano fuori e gli organi competenti intervengano ma non vedo come questo possa incidere sull’andamento dei processi». Un affondo, infine, anche sul processo breve, recentemente approvato da un ramo del Parlamento, ora all’esame del Senato; per Cascini rappresenta uno «scempio istituzionale» fare leggi «per determinare effetti su singoli processi». In tal senso, lancia un appello ai ministri più rappresentativi delle istituzioni: «Si sente l’opposizione protestare, ma non si vede da chi ha responsabilità istituzionali all’interno del centrodestra la sensibilità di dire “oltre questo limite non si può andare”». Ovvero: «Penso – commenta – al ministro della Giustizia, degli Interni, degli Esteri, sono ministri che hanno anche cariche istituzionali importanti perché hanno la responsabilità del funzionamento degli uffici giudiziari, dei corpi di polizia». Il fatto che chi ha queste responsabilità «se la prenda con il candidato al Consiglio comunale che attacca i manifesti ma non dice nulla sulle analoghe espressioni del presidente del Consiglio è particolarmente grave e preoccupante, e ci dice del degrado delle istituzioni».