SFIDUCIA COSTRUTTIVA – Sfiducia costruttiva nella Costituzione per assicurare la governabilità del Paese in caso di crisi. E’ l’idea del capogruppo di «Iniziativa Responsabile», Luciano Sardelli, che ha presentato alla Camera una proposta di legge costituzionale. Nel testo di un solo articolo, che modifica l’articolo 94 della Carta, si prevede che il premier possa e debba dimettersi solo se le due Camere in seduta comune approvano «una mozione di sfiducia motivata, contenente l’indicazione del successore, con votazione per appello nominale a maggioranza dei suoi componenti». «La logica dei Responsabili è quella di assicurare la governabilità del Paese. Si tratta di una riforma che andrebbe fatta prima ancora della legge elettorale», ha affermato Sardelli, motivando il suo progetto di legge sulla modifica dell’articolo 94 della Costituzione. L’onorevole ha chiesto inoltre ai partiti di opposizione di non respingere la proposta a priori, ma di aprire un dialogo sulla possibile riforma. Il voto contrario di una o di entrambe le Camere sui decreti del governo, è scritto nel disegno di legge di Sardelli, non comporta l’obbligo di dimissioni (come già precisa l’attuale Costituzione).
SFIDUCIA COSTRUTTIVA – La mozione di sfiducia, invece, deve essere firmata da almeno un terzo dei membri di ciascuna camera e non può essere discussa prima di tre giorni dalla sua presentazione. La nomina del nuovo capo del governo da parte del presidente della Repubblica comporta la revoca simultanea di quello precedente e le dimissioni dei ministri in carica. Come osserva sempre Sardelli, «l’Italia non si può permettere di continuare a essere in balia di un istituto costituzionale che consente all’opposizione, a qualsiasi schieramento essa appartenga, di paralizzare o ritardare l’azione del governo proponendo esclusivamente la sfiducia a questo senza prospettare un’alternativa».