Il candidato dell’Italia dei Valori alla carica di primo cittadino di Napoli, ospite della trasmissione radiofonica di Radio Due, Un giorno da pecora (anche se in realtà era in collegamento telefonico; al suo posto, c’era la sua foto), spiega il primo dei suoi impegni per la città: eliminare, finalmente, definitivamente, il problema rifiuti.
In sei mesi, al massimo: «Non è una promessa ma un impegno, la prima delibera che farei sarebbe per fare la raccolta differenziata, porta a porta, su tutto il territorio cittadino, per raggiungere il 70% dei rifiuti entro sei mesi» ha dichiarato l’europarlamentare, precisando come intende spazzar via la monnezza da Napoli. «Ed invece di fare discariche e inceneritori, metterei in funzione gli impianti di compostaggio», ha aggiunto. Impianti che, assicura l’ex pm, ci sono eccome. «Devono solo entrare in funzione». Tempo richiesto, «Sei mesi».
E mentre gli impianti vengono attivati, per smaltire la raccolta differenziata, «usiamo – propone – quei luoghi già previsti, come alcune discariche, che sono pronte ad accogliere la spazzatura solo per periodi brevi». Sembra tutto molto semplice. Tutto ciò, tuttavia, non ancora stato realizzato perché «ora è in corso – afferma il candidato sindaco – la guerra tra chi deve gestire i termovalorizzatori e gli inceneritori». Tutti colpevoli in parti uguali: «Lo fanno apposta per scaricarsi le responsabilità: da una parte la regione guidata dal centro destra di Caldoro, dall’altra il centrosinidstra della Iervolino, ognuno colpevole al 50%».
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