Archiviate le frizioni Lega-Pdl, nel corso della registrazione della puntata di Porta a Porta di questa sera, Berlusconi si è sbilanciato su chi sarà il proprio delfino.

Non è ancora dato di sapere se si tratti dell’ennesimo annuncio di successione che sarà in seguito smentito, dell’ostentazione dell’avvenuto disgelo, o di una sincera dichiarazione d’intenti; sta di fatto che il premier Silvio Berlusconi, nel corso della registrazione della puntata di Porta a Porta che andrà in onda stasera, ha concretizzato, con le sue parole, un presagio che in gran parte dell’opinione pubblica si era fatto largo ormai da tempo: dopo di lui, ci sarà Tremonti. «Se mi tiro indietro», sarà Tremonti il candidato, sono state le parole del Cavaliere. Il presidente del Consiglio, poi, ha difeso a spada tratta l’operato del suo ministro, spiegando: «Ci sono delle situazioni di bilancio che richiedono assoluto rigore e Tremonti non può inventarsi delle disponibilità che non ci stanno nel bilancio. Non è possibile per nessun paese, in questo momento – ha aggiunto – introdurre o pensare di introdurre una riduzione della pressione fiscale». Oltre alla successione, l’intervista registrata ha affrontato la questione dei rapporti con Bossi, giunti ai minimi storici (almeno, nel corso di questo governo) dopo la decisione di partecipare ai raid aerei in Libia e rinsaldati solamente in seguito al sì della Camera alla mozione Pdl-Lega. 



«Nessuna incomprensione» con Bossi, garantisce Berlusconi. «Con l’approvazione della mozione sulla Libia abbiamo dimostrato ancora a tutti, la solidità e la coesione della maggioranza contro le forti divisioni dell’opposizione». Parlando delle imminenti amministrative ha commentato: «saranno un test politico e comunque vinceremo noi». 



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