Nella conferenza stampa di quest’oggi il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, quello del Lavoro, Maurizio Sacconi, e quello della Semplificazione, Roberto Calderoli, insieme al Sottosegretario Paolo Bonaiuti hanno presentato i dettagli dei provvedimenti contenuti nella manovra finanziaria approvata ieri sera dal Consiglio dei ministri.
Calderoli ha parlato del taglio delle province, che tanto sta facendo discutere, spiegando che saranno soppresse quelle che non raggiungono o i 300.000 abitanti o i 3.000 km quadrati di superficie. I dati per stabilire la cancellazione saranno quelli del censimento che verrà realizzato in autunno. Non è quindi detto che siano eliminate tutte le province indicate oggi dalla stampa (). Secondo Calderoli, il taglio riguarderà tra le 29 e le 35 province.
Accanto alla soppressione delle province, ci sarà la corrispondente soppressione delle prefetture e degli uffici territoriali di governo. Calderoli ha anche spiegato che la riduzione delle province è un processo più rapido della loro abolizione, dato che quest’ultima avrebbe richiesto una riforma costituzionale. Per quel che riguarda i Comuni sotto i mille abitanti, secondo la manovra approvata saranno 1970 quelli che saranno costretti a unirsi ad altri.
Intanto il sindaco di Sondrio (città tra l’altro di Tremonti), provincia che insieme a Lodi rischia di sparire in Lombardia, il leghista Massimo Sartori, fa sapere di essere pronto a indire un referendum tra i cittadini per chiedere di passare sotto la territorialità svizzera.
Le province che resteranno in vita subiranno comunque un taglio del 50% di consiglieri e assessori.