Pier Luigi Bersani lo ha detto chiaramente: la manovra presentata oggi dal ministro dell’Economia Tremonti è “depressiva, poco credibile e ingiusta”. Dal 20 agosto, annuncia il segretario del Partito Democratico, “una volta esaminato il testo presentato dal Consiglio dei ministri, ci rivolgeremo alle forze sociali e alle opposizioni per aprire un confronto”. Inoltre Bersani è pronto ad avanzare una contromanovra per uscire dalla crisi e dall’emergenza dei conti pubblici, attraverso sette punti salienti che lo stesso Bersani mostra sulla propria pagina del social network Twitter: “Ci proponiamo per offrire al Paese un’alternativa credibile, più efficiente, più giusta, in modo che l’Italia possa voltare pagina e riprendere il suo cammino di crescita”, afferma il leader del Pd, che elenca così i sette punti:
1) prelievo straordinario una tantum sull’ammontare dei capitali esportati illegalmente e scudati (15 miliardi di euro).
2) misure contro l’evasione fiscale (tracciabilità dei pagamenti superiori a 1.000 euro e 300 euro; l’elenco clienti-fornitori; descrizione del patrimonio nella dichiarazione dei redditi).
3) Imposta ordinaria sui valori immobiliari di mercato.
4) Dismissioni di immobili pubblici (25 miliardi di euro).
5) Liberalizzazioni.
6) Politiche industriali per la crescita: tra queste l’implementazione dei recenti accordi tra le parti sociali senza intromissioni che ledano la loro autonomia.
7) Pubblica amministrazione, istituzioni e costi della politica (dimezzamento del numero dei parlamentari; snellimento di Regioni, Province, Comuni; accorpamento dei piccoli comuni; dimezzamento delle province; dimezzamento delle società pubbliche, centralizzazione e controllo stretto per l’acquisto di beni e servizi nella P.A.).