Massimo D’Alema contro le nozze gay? E’quello che sostengono le associazioni per i diritti degli omosessuali, che sono insorte oggi dopo che le parole pronunciate da Massimo D’Alema alla Festa dell’Unità di Ostia hanno cominciato a circolare, raccolte anche da un video postato sulla Rete. Ecco cosa ha detto l’esponente politico del centro sinistra: “Il matrimonio come è previsto dalla Costituzione del nostro Paese, se non la si cambia, è l’unione tra persone di sesso diverso finalizzata alla procreazione. Tra l’uomo e la donna, questo dice la Costituzione”. Dunque in realtà una sottolineatura di quanto dice la Costituzione italiana in merito al matrimonio. Per Arcigay, tra le tante associazioni che stanno rilasciando commenti infuocati in queste ore, quelle di D’Alema sono affermazioni talmente rozze da risultare incredibili. D’Alema, secondo Paolo Patanè presidente di Arcigay sarebbe colpevole da aver confuso matrimonio civile e matrimonio religioso e anche di essersi dimenticato che c’è differenza tra cittadini che sono credenti e quelli che non lo sono. Per Patanè “non esiste nessuna relazione tra matrimonio e procreazione, perché il matrimonio non è diritto esclusivo delle coppie che possono procreare”. Continuando nella sua replica, il presidente dell’associazione dice anche che D’Alema avrebbe dovuto ricordarsi della sentenza della Corte costituzionale 138 del 2010, “che parifica i diritti delle coppie conviventi dello stesso sesso a quelli delle coppie coniugate eterosessuali”. D’Alema però aveva detto anche altre cose al proposito, dicendosi profondamente contro le posozioni omofobiche. Il politico ha poi detto di dichiararsi favorevole al riconoscimento civile delle unioni,, secondo quanto proposto dal suo partito in un progetto che prevedeva l’unione tra gli omosessuali, “ma distinguendola dal matrimonio”. Infine ha detto ancora che le organizzazioni serie del movimento omosessuale non hanno mai chiesto di andarsi a sposare in chiesa, chiedendo invece altro. Come i diritti all’eredità, all’assistenza: “Una parte importante del nostro Paese ritiene che il matrimonio sia un sacramento. Ed è possibile rispettare questo sentimento senza reprimere i diritti degli omosessuali“.