Il mondo dell’alta finanza guarda con sempre maggior apprensione alle pieghe dell’attuale panorama politica e si interroga sul dopo Berlusconi. Roberto Mazzotta, già  residente di Cariplo e di Bpm, oggi presidente di Mediocredito dà la sua lettura personale degli avvenimenti. Lo fa in un’intervista pubblicata sull’Espresso, domani in edicola, in cui invita all’innescare al più preso quel processo che porti alla creazione di una nuova formazione politica. Secondo il banchiere, sullo scenario ci sono tanti «Berlusconi e tanti berluschini», ma sia la maggioranza che l’opposizione sono rappresentabili come due navi senza timoniere e senza motore, immobilizzate nello stallo assoluto. Si tratta di una fase dalla quale gli attuali partiti e attori in campo non sono in grado di trascinarci fuori. Secondo il banchiere, quindi, occorrerebbe un governo «delle energie migliori» che gestisca l’emergenza e spiani la strada a nuove forze politiche. Quali? Secondo lui, le associazioni cattoliche raggruppano, complessivamente, cinque milioni di persone. A questi, è l’idea di Mazzotta, va ricordato che non ci si deve impegnare solamente per conquistare il Paradiso, ma anche per migliorare le condizioni di vita qui in terra.



Chi meglio di loro potrebbero farlo, quindi, dato che i valori che sono condivisi dai cattolici, decisivi in questa situazione, sono «fiducia, onestà, legalità, solidarietà, speranza». Lo scopo non sarebbe quello di fondare il partito dei cattolici o una nuova Dc, ma il «partito della nazione», che dia realizzazione a quanto chiede la Costituzione. Il banchiere ricorda che nella società ci sono una serie di forze e componenti in grado di contribuire, pur da angolazioni diverse, al bene comune. «Quando sento parlare Emma Marcegaglia mi dico: facciamo queste cose insieme». Stesso discorso vale per Raffaele Bonanni. Non si esprime, tuttavia, su chi potrebbe essere il futuro leader di questo ipotetico partito. La rosa di papabili è composta dal presidente della Ferrari,  Luca Cordero di Montezemolo, dal ceo di banca Intesa Sanpaolo, Corrado Passera e dall’ex ad di Unicredit, Alessandro Profumo.



Ma Mazzotta non si sbilancia. «Sono tutti energie valide e vanno tutti nella stessa direzione», afferma. «Chi vuole la leadership si metta in campo, le leadership non dipendono dalla forza della promozione ma dal consenso che si riesce a suscitare. L’uomo solo al comando l’abbiamo già visto».

 

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