Neanche un paio di giorni fa il presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause dei disavanzi sanitari regionali, Antonio Palagiano, aveva definito il Piemonte come una Regione a rischio commissariamento. Nel corso dell’audizione, infatti, era emerso che “il Piemonte si è presentato con dati del 2010 incompleti e quelli del 2011 inesistenti”. La commissione aveva anche rilevato che la Regione non sarebbe stata in grado di dettagliare l’origine del disavanzo, “perché ci è stato detto che non tutti i direttori generali delle Asl li hanno forniti. Dov’erano – aveva chiesto dunque Palagiano – i revisori dei conti negli ultimi anni?”. La Commissione aveva quindi deciso di informare della situazione il ministro della Salute, Renato Balduzzi, e convocare l’assessore Paolo Monferino. Così è stato e, proprio durante i lavori della Commissione Sanità di Palazzo Lascaris, lo stesso Monferino ha annunciato che “la Regione Piemonte è tecnicamente fallita” e che bisognerebbe rendersene conto e trarne tutti le conseguenze. Una dichiarazione certamente forte a cui ha già scelto di rispondere Roberto Placido, consigliere regionale del Pd: “Se la Regione Piemonte è tecnicamente fallita, come ha dichiarato l’Assessore regionale alla sanità Monferino quest’oggi in Commissione Bilancio, allora la conseguenza non può essere altro che le dimissioni del Presidente Cota e le elezioni anticipate. Evidentemente Monferino non è più nelle condizioni di nascondere la realtà dei fatti ovvero la gravità del debito regionale”. I conti della sanità piemontese, secondo Placido, “non tornano; lo segnala anche il Ministero competente, come già avevo avuto occasione di dire durante un mio intervento in Aula nello scorso aprile e Monferino di questo è preoccupato. Nel marzo scorso avevo giudicato il bilancio 2012 falso sul piano politico, perché non diceva la verità sullo stato dei conti né chiariva dove si sarebbero potuti reperire i 1050 milioni di euro che mancavano”. 



Placido spiega dunque che “il Piemonte da oggi è una Regione fallita non solo tecnicamente (per gli oltre dieci miliardi di euro di debito) ma anche politicamente. È naufragata ogni velleità di azione di riorganizzazione della macchina sanitaria. Sono naufragati tutti gli annunci che si sono susseguiti in questi due anni”. Per questo, conclude la nota del consigliere regionale del Pd, “ora è giunto il momento per il Presidente Cota di mantenere la parola data e di presentare le dimissioni, consentendo al Piemonte di andare ad elezioni anticipate e voltare finalmente pagina”. 

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