E’ scontro tra i principali protagonisti del Pd, due dei quali impegnati nella corsa per le primarie del centrosinistra e uno in fase di rottamazione. Stiamo parlando di Bersani e Renzi da una parte e Massimo D’Alema dall’altra, anche se il fuoco incrociato sembra essere tutto diretto contro il sindaco di Firenze. Nasce tutto dalla notizia che una cena per raccolta fondi a favore di Renzi sarebbe stata organizzata da una società controllata da una holding con base in uno dei tanti paradisi fiscali, le isole Cayman. Si tratta della cena presso la Fondazione Metropolitan organizzata da Davide Serra, ed è proprio la società di Serra a essere controllata da tale holding. Ed ecco arrivare le stoccate: per Bersani chi ha base alle isole Cayman non dovrebbe dare consigli. Poi aggiunge: non l’ho detto per Renzi ma in generale, l’Italia non dovrebbe essere comprata a pezzi. Bersani dice di volersi riferire a certa finanza non trasparente. Immediata è arrivata la risposta del sindaco, tramite un messaggio pubblicato su Twitter: “Caro @pbersani, su banche finanza e trasparenza accetti un confronto pubblico? non importa andare alle Cayman: ok una casa del popolo. Ti va?”. E’ intervenuto sul caos Cayman il curatore della campagna elettorale di Renzi, Giorgio Gori che sull’Unità dice di non conoscere questo Serra e certamente non rappresenta il pensiero di Renzi. “Mi sono imbucato a quell’incontro per salutare Matteo che non vedevo da qualche giorno” dice Gori aggiungendo che la cena non l’ha organizzata lui e non ah elementi per sapere se questa società ha sede nelle Cayman. E intanto si fa sentire il grande scontento, Massimo D’Alema che attacca anche lui Renzi, definito uno che vuole sfasciare tutto. Non credo che Renzi sia sinonimo di inizio e di un rinnovamento convincente. Al di là del dato generazionale, non vedo elementi di novità sul piano politico e culturale rispetto alla stagione che abbiamo vissuto, anzi vedo elementi di continuità”, spiega. Bersani dal canto suo aveva fatto sapere che la sua speranza è che la rottamazione venga rottamata.
Questo perché, dice, il rinnovamento nel Pd si farà ma senza mettere sull’asfalto nessuno. “Quello era ed è il solco del nostro modo di lavorare, e lo sarà quando saremo al governo o quando si farà il congresso del Pd” ha detto.