Il ddl anticorruzione è diventato legge. L’aula della Camera ha infatti approvato in via definitiva il provvedimento con 480 voti favorevoli, 19 contrari e 25 astenuti. Il no è arrivato dall’Italia dei Valori mentre la Lega, pur negando la fiducia, ha votato a favore del disegno di legge. Alfredo Mantovano del Pdl si è astenuto, così come i radicali, mentre il voto contrario è giunto anche dal deputato del Pdl Luca D’Alessandro. “Avremmo votato volentieri la fiducia su questo provvedimento se fosse stato efficace”, ha fatto sapere nell’Aula della Camera Federico Palomba dell’Italia dei Valori, secondo cui “il testo contiene norme che indeboliscono il baluardo giuridico finora in vigore. Con una fretta diabolica si fa calare mestamente il sipario su una vicenda per noi inquietante: avremmo voluto un testo molto più severo e duro nel contrasto alla corruzione”, ha detto ancora Palomba. “Votiamo no alla fiducia al governo, ma voteremo a favore del ddl anticorruzione perché piuttosto che niente è meglio piuttosto”, ha invece dichiarato in Aula Luca Paolini, esponente della Lega. Di tutt’altro avviso è invece Guido Melis del Partito Democratico che, riguardo il voto da porre sul disegno di legge anticorruzione, ha detto: “Questa legge comincia nelle condizioni parlamentarmente e politicamente possibili un cammino che il Pd si impegna a completare con altri provvedimenti nella prossima legislatura”. Il provvedimento, secondo Melis, “non si limita a punire la corruzione ma punta a prevenirla”. Subito dopo il voto il ministro della Giustizia Paola Severino ha spiegato che riguardo l’incandidabilità dei condannati ci sarà “un’immediata applicazione della delega per utilizzarla prima delle elezioni”, assicurando poi che su questo aspetto convengono, oltre a lei, anche il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri e il ministro della Funzione Pubblica Giuseppe Patroni Griffi. “Sono molto soddisfatta. I numeri della votazione dimostrano come ci sia stata una grande condivisione di questo progetto”, ha poi aggiunto il ministro Severino. 



Nella serata di ieri, martedì 30 ottobre, la Camera aveva approvato la dichiarazione di fiducia chiesta dal Governo con 460 sì, 76 no e 13 astenuti. Oggi invece il via libera dell’aula è arrivato con 480 favorevoli, 19 contari e 25 astenuti. 

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