Effettivamente, hanno mantenuto le promesse. I grillini che in Sicilia hanno ottenuto un formidabile e inaspettato risultato, piazzandosi come primo partito, hanno deciso di rinunciare ai rimborsi elettorali. I 15 neodeputati regionali del Movimento 5 Stelle, si son recati, questa mattina, presso l’Assemblea regionale siciliana, per consegnare, dalle mani del capogruppo Giancarlo Cancellieri, candidato sconfitto alla presidenza, una letta in cui annunciano che non prenderanno un solo euro dei circa 800mila previsti per loro. «Non conosciamo esattamente la cifra ma non intendiamo incassare la somma per poi restituirla: i soldi rimarranno nelle casse del Tesoro. Rispettiamo così la volontà dei cittadini che nel ’93 abrogarono, con un referendum, il finanziamento pubblico ai partiti, poi tornato sotto forma di rimborso per le spese elettorali», ha dichiarato Cancellieri. La medesima missiva è stata inviata anche al presidente della Camera. Oltretutto, i 15 deputati, hanno fatto sapere che si taglieranno lo stipendio e, invece dei 10mila euro netti previsti per tutti gli altri consiglieri regionali, ne prenderanno solo 2.500. Anche se, come recita uno dei punti del glossario di recente pubblicato sul blog di Beppe Grillo, avrebbero facoltà di percepire anche di più. Agli aderenti al partito del comico genovese che vengano eletti in qualsivoglia amministrazione pubblica, è consentito, infatti di prendere non più di 5mila euro mensili. In ogni caso,il portavoce dell’M5S ci ha tenuto a far spere che il loro gesto non può considerarsi un semplice atto simbolico, quanto la rinuncia ad un ingente quantità di denaro. Non è tutto: «Sulla rinuncia delle indennità dei singoli deputati dell’Ars, non ci sono particolari problemi. Possiamo seguire due strade: o una donazione formale alla Regione siciliana, oppure attivare uno specifico capitolo di bilancio all’Ars da destinare, ad esempio, al micro-credito». Resta da capire come si muoveranno i grillini eletti in consiglio per quanto riguarda il pagamento delle tasse.
Le imposte, infatti, le pagheranno comunque su circa 20mila euro al mese. «Di questo parleremo con un consulente ma, oltre ai 2.500 euro già stabiliti e alla diaria, non vorremmo superare i quattromila euro, considerata la differenza da versare per le tasse».