Ancora la data non è stata formalizzata, né tantomeno le norme con cui la competizione sarà disciplinata. Sta di fatto che le primarie del Pdl stanno pian piano sempre più infuocando gli animi, alimentando le ambizioni di numerosi colonnelli e di alcuni outsider. I candidati che scenderanno in campo, anche se alcuni non hanno ancora formalizzato la propria decisione, sono sempre di più e un sondaggio commissionato all’Swg dalla trasmissione televisiva Agorà rivela che potrebbero esserci sorprese sul fronte dei consensi. Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, dato da tutti come attuale potenziale vincitore è al 32%; una percentuale che, in ogni caso, lo vede in calo di sei punti percentuali rispetto ad un sondaggio precedente commissionato al medesimo istituto. Pochi, fino a qualche giorno fa, avrebbero indovinato a chi sarebbe spettata la seconda posizione. Gianpiero Samorì, avvocato modenese a capo del movimento “Moderati Italiani in Rivoluzione” che ha ufficializzato la sua candidatura (e che avrebbe radunato a un suo comizio alcuni pullman di anziani convinti che stavano venendo portati in gita) è sul secondo gradino del podio con il 14% dei consensi; la medesima percentuale della potenziale medaglia d’argento a pari merito, Alessandra Mussolini. In terza posizione c’è Giorgia Meloni, giovane leader ex aennina, già ministro della gioventù, che incalza gli sfidanti con il suo 8%. Anche lei ha ufficializzato, spiegando che competerà per capire quanto consenso abbiano le sue idee contro il governo Monti. Giulio Tremonti, ex ministro dell’Economia, è fermo al 6%, con una perdita secca di 5 punti percentuali. Stranamente, la Santanché, si piazza con solo il 6% di consensi, nonostante pareva che avrebbe potuto rappresentare la minaccia in assoluto più seria per Alfano. Dietro di lei c’è l’ex ministro della Cultura (ha ufficializzato) ed ex governatore del Veneto, Giancarlo Galan, la cui ricetta liberale sembra affascinare solamente il 2% degli elettori del centrodestra. L’ex ministro della Pubblica istruzione, Maria Stella Gelmini, ottiene solamente il 2%; sempre più di Guido Crosetto, ex sottosegretario alla Difesa, che gode dell’1%, così come Catteneo, giovane formattatore, che si acapparra solamente l’1% delle preferenze.



Nel frattempo, Vittorio Sgarbi ha fatto sapere che ci sarà. Competerà «nella speranza di potere muovere l’interesse di un elettorato libero fuori dai confini definiti dagli apparati del partito e dalle dichiarazioni di appoggio all’uno o all’altro concorrente con cordate che non affrono all’elettore alternative alla logica delle correnti interne». Ha fatto sapere che ha deciso di correre dopo che si è reso conto che nessuno dei candidati ha puntato sulla cultura.

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