L’Aula della Camera ha votato, dando parere favorevole, tutte e tre le fiducie sulla legge di stabilità. L’ultima, è passata con 395 voti favorevoli e 75 contrari. La seconda fiducia è stata votata con 433 voti favorevoli, 85 contrari e 18 astenuti. Montecitorio ha dato il via libera alla prima con 426 voti favorevoli e 88 contrari. L’ultima in ordine di tempo era stata posta alle 18, quando sono iniziate le dichiarazioni di voto. Gli ordini del giorno, invece, saranno illustrati domattina. Resta, a questo punto, da capire come reagiranno concretamente i sindaci italiani. Per bocca del presidente nazionale dell’Anci, Graziano Delrio, in conclusione dell’incontro in Prefettura, a Milano, con il ministro Piero Giarda, avevano affermato: «Noi abbiamo detto che se la legge di Stabilità esce così come è siamo pronti alle dimissioni di massa. Andranno a governare i Comuni con i prefetti o con altre istituzioni. Le condizioni per governare nel 2013 non ci sono». In particolare, secondo i primi cittadini poco o nulla è stato fatto relativamente ad una serie di interventi da loro richiesto sull’Imu, sul patto di stabilità e sulla spending review. Delrio ha anche minacciato l’«interruzione dell’attività amministrativa perché non siamo nelle condizioni di garantire i servizi» Eppure, secondo i sindaci, ci sarebbero stati i margini per potere distribuire in maniera diversa tagli e sacrifici, pur rimanendo del tutto invariati i saldi. Va detto, in ogni caso, che la legge è stata approvato con profonde revisioni rispetto al testo che, inizialmente, era stato varato del governo. In particolare, il Parlamento ha cancellato la riduzione di un punto delle aliquote Irpef sui primi due scaglioni di reddito, limitando contestualmente, a un solo punto e all’aliquota del 21 per cento, l’aumento dell’Iva a partire da luglio 2013. Viene, inoltre, aumentata la detrazione per i figli a carico che, nel 2013, la cui dote dovrebbe aumentare a 941 milioni nel 2013, e a 1,4 miliardi nel 2014. Si è stabilito anche, a favore delle imprese, di aumentare le deduzioni dall’imponibile Irap relative al cuneo fiscale a partire dal 2014.
Viene identificato, infine, uno stanziamento – in otto anni – di 554 milioni in otto per salvaguardare ulteriori 10.130 esodati