Si sapeva, a dire il vero, ormai da mesi. Tanto più che, al suo passo indietro, non ha mai creduto realmente nessuno. Da alcuni giorni, tuttavia, sta iniziando a dirlo esplicitamente e in pubblico. Silvio Berlusconi vuole ridiscendere in campo per la sesta volta. Aveva detto che il suo defilarsi era motivato dalla volontà di consentire a Casini di tornare nel centrodestra. Il non aver mantenuto fede agli impegni di Casini (aveva detto che mai vi avrebbe fatto ritorno se Berlusconi non si fosse ritirato) e il disprezzo per un partito avvertito come sempre più distante, ricolmo di ingrati che, dopo essere stati portati dal lui in Parlamento gli hanno votato le spalle, lo ha fatto optare per la creazione di una nuova creatura. Ospite de “La Telefonata” di Belpietro, su Canale 5, ha spiegato, anzitutto, che gli italiani sono distanti dalla politica. E che per questo occorre una «forza nuova». Secondo Berlusconi «serve cambiare tutto, aprire gli occhi. Credo che sia giusto che chi ha avuto l’onore di guidare il governo per dieci anni rifletta su cosa fare per compiere quella rivoluzione liberale che non si è realizzata ma non per colpa mia». Poi, ancora più esplicitamente, ha fatto sapere che sta valutando se dar vita a un nuovo soggetto politico. Rispetto, poi, alle primarie del Pdl ha spiegato che l’ufficio di presidenza deciderà se confermare o meno quelle previste per il 16 dicembre. Primarie che, come è noto, per l’ex premier non sono da farsi. Rappresenteranno, infatti – aveva detto – un bagno di sangue, un regolamento dei conti interno al partito che farà emergere tutte le divisioni politiche. Tuttavia, ad oggi, sta prevalendo la linea di Alfano. Come è noto il segretario si è speso particolarmente per indire la competizione interna. Anche contro il volere dell’ex premier. Che, per questo, lo considera ormai un traditore. «Serve cambiare tutto, aprire gli occhi su quello che sta succedendo in Italia, a partire dalle dimissioni imposte al mio governo, che pure aveva fatto molto bene», ha aggiunto Berlusconi, spendendo qualche parola anche sulle primarie del centrosinistra.
L’ex premier si è detto convinto del fatto che, se Renzi vincesse,il Pd uscirebbe finalmente dall’assoggettamento all’ideologia comunista e, anche l’Italia, avrebbe finalmente un partito socialdemocratico sulla falsariga di quello europeo.