A Palazzo Madama è bufera sulla delega fiscale. Dopo una giornata segnata da sospensive e riunioni, il provvedimento approdato in Aula sul quale era attesa la fiducia torna in commissione Finanze, con il rischio che adesso possa essere affossato definitivamente. Le motivazioni sono state sottolineate in Aula da Lucio Malan (Pdl), secondo cui è necessario procedere ad accertamenti tecnici in materie particolarmente complesse come ad esempio la riforma del catasto. C’è però chi crede che si tratti solo di un pretesto, come il sottosegretario all’Economia Vieri Ceriani che, uscendo da Palazzo Madama, ha detto che “c’è qualcuno che pensa che senza delega può avere le mani libere per la campagna elettorale”, aggiungendo inoltre che ad andarci di mezzo “purtroppo sono i contribuenti e le imprese. Infatti, non si è discusso il merito della delega”. “Il Pdl si è assunto la grave responsabilità di minare l’adozione della delega fiscale che contiene misure da tempo attese da contribuenti e imprese”, ha invece dichiarato il senatore Giuliano Barbolini, capogruppo Pd in commissione Finanze e relatore del provvedimento. “Abbiamo accettato il ritorno in Commissione – ha poi aggiunto – perché non rinunciamo a vedere approvata la delega fiscale che prevede, tra l’altro, un riordino del catasto con misure di maggiore equità, norme che assicurano certezza del diritto e migliorano il rapporto dei contribuenti con il fisco e importanti disposizioni di semplificazione e innovazioni fiscali a vantaggio delle imprese. E’ evidente che si tratta di interventi utili ed attesi. Chi puntasse al loro differimento o, peggio ancora, al loro blocco, se ne dovrà assumere la gravissima responsabilità”. Commenta quanto accaduto anche il presidente della commissione Finanze del Senato, Mario Baldassarri (Fli), secondo cui “è evidente che il via libera alla delega fiscale non arriverà se non dopo Natale, a ‘babbo morto’”. In Aula lo stesso Baldassarri aveva sottolineato “la volontà politica” di una “non approvazione della delega”, rilevando anche l’incompatibilità tra la sessione di Bilancio e l’esame della delega.
Baldassarri ha comunque convocato per oggi un ufficio di presidenza nel quale i capigruppo dovranno far sapere le rispettive posizioni.