“Antonio Di Pietro ha la mia amicizia, ma il M5S non si alleerà né con l’IDV, né con nessun altro. Il M5S vuole sostituire il sistema dei partiti con la democrazia diretta. In sostanza vuole la fine dei partiti basati sulla delega in bianco”. E’ quanto scritto sul suo blog dal comico genovese Beppe Grillo, il quale ha poi aggiunto che “nel M5S non ci saranno primarie (non si votano leader e leaderini) per le elezioni politiche, ma la scelta di portavoce per la Camera e il Senato”. Ilsussidiario.net ha intervistato Carlo Vulpio, inviato culturale del Corriere della Sera, l’autore della prima intervista a Grillo nel 1994 e uno dei giornalisti che ha studiato più a fondo fenomeni come quello del Movimento a 5 Stelle e dell’Italia dei Valori.
Vulpio, Grillo ha smentito categoricamente qualsiasi ipotesi di alleanza con Di Pietro …
In realtà i giochi sono ancora aperti. Intanto per lungo tempo il gestore dei blog di Grillo, Di Pietro, Italia dei Valori, Fatto Quotidiano e, per un periodo limitato, anche di De Magistris è sempre stata la premiata ditta Casaleggio. Sono loro a mettere in atto tutte le strategie comunicative, a esercitare un controllo ferreo e a decidere tutto al punto che per lungo tempo i post a loro non graditi non eranoi pubblicati. In questa giostra inoltre, ciascuno dei protagonisti vuole “cavalcare” l’altro. E’ la politica, non c’è nulla da stupirsi, però questo gioco era molto spinto, almeno nel periodo in cui li ho osservati più da vicino.
In che senso?
De Magistris usava Grillo, Grillo usava Di Pietro, Di Pietro usava De Magistris, e tutti insieme volevano “cavalcare” il movimento. Ognuno in questo gioco cercava di trarre il massimo profitto dall’interazione con gli altri, aprendo così eterne battaglie. Non a caso De Magistris prima voleva che Di Pietro facesse un passo laterale, sono passate 24 ore e ha detto che lo vedeva bene al Quirinale, poi ha dichiarato che “l’Idv è un frutteto di mele marce”.
Non è proprio il massimo della coerenza …
Anche Grillo è altrettanto ondivago, ma tutti quanti, se troveranno qualche nome buono come Ingroia, si compatteranno in un’unica alleanza. Il dato di fatto è che non ragionano diversamente da tutti gli altri, e in base al sistema elettorale cercheranno di capire quanto convenga loro continuare in questo gioco a rimpiattino o al contrario andare ciascuno per la sua strada.
La preoccupa che Grillo si sia fatto già arruolare dalla “politica politicante”?
Ciò che mi ha preoccupato di più è stata la sconfessione pubblica della consigliera comunale di Bologna, Federica Salsi. In aula le hanno fatto il vuoto intorno, e poi sulla rete, molto orientata da Casaleggio & Company, sono partite le offese più sgradevoli, come l’accusa di avere voluto fare la star, quando ha semplicemente espresso un parere. E mi ha preoccupato anche la notizia, non smentita, secondo cui in Sicilia i consiglieri regionali del Movimento a 5 Stelle sarebbero stati costretti a firmare dei mandati di dimissioni in bianco.
Grillo intanto promette che abbatterà il sistema …
Nascono tutti come demolitori del sistema, poi bisogna vedere in che cosa si trasformano. Alcuni sistemi, è vero, vanno democraticamente trasformati e magari pacificamente abbattuti, mentre altre cose vanno conservate. Ma non riesco a capire un miliardario come Grillo che vuole abbattere il sistema, dal momento che da quando lo conosco non lo ho mai visto abbattere alcunché. Posso raccontare un aneddoto?
Prego …
Nel 2009, durante la campagna elettorale a Livorno, a un certo punto arriva Grillo seguito da tre assistenti della ditta Casaleggio, a bordo di un’Honda bianca con una grande sponsorizzazione pubblicitaria sulle due fiancate. Sunito mi è venuta in mente la prima intervista a Grillo sul Corriere, che gli feci io nel 1994. Il comico genovese parlò della volatilità della pubblicità, dicendone cose orribili e in alcuni casi anche giustificate e condivisibili. Per esempio che se critichi il politico non succede nulla, ma se osi fare domande su come è fatta la merendina, la pubblicità taglia i fondi al giornale o alla tv. Gli chiedo quindi che cosa ci fa con quella macchina sponsorizzata, e lui confessa candidamente: “Me l’hanno data gratis, se portavo in giro la pubblicità non pagavo il noleggio”.
Perché si stupisce, in fondo Grillo è genovese …
Infatti non mi stupisco. Ma mi sembra sufficiente raccontare questo episodio, per dire che cosa ne penso del Grillo anti-sistema. Purtroppo i suoi messaggi arrivano nella testa di molte persone, soprattutto quelle più giovani e meno critiche. E infatti come diceva la consigliera Salsi, il Movimento a 5 Stelle nella parte meno consapevole è una sorta di Scientology, cioè una setta.
(Pietro Vernizzi)