Si aggravano le condizioni di Marco Pannella, giunto al sesto giorno consecutivo di digiuno totale per cibi solidi e liquidi. Il leader radicale ha avviato lo sciopero della fame per denunciare le condizioni delle carceri italiane e per ottenere l’amnistia e il diritto di voto per i detenuti. Durante la notte, come si legge in una nota del prof. Claudio Santini, del collegio medico che monitora lo stato di salute, il leader radicale “ha accusato dolore in regione toracica, della durata di qualche minuto, regredito spontaneamente; nell’ipotesi di un’origine cardiaca ha effettuato un elettrocardiogramma e gli enzimi miocardici, che non si sono comunque alterati”. Stamattina il peso è di 74 kg, continua a spiegare il medico, il quale afferma chiaramente che “persistendo il rifiuto ad ottemperare alla prescrizione della idratazione, si conferma ovviamente l’elevato grado di rischio di compromissione della funzionalità renale e di complicanze cardio-circolatorie e si ribadisce il pressante consiglio quantomeno a consentire l’inizio di una terapia reidratante per via endovenosa”. Anche nella giornata di ieri lo stesso Santini aveva avvertito che “le attuali condizioni di Marco Pannella sono destinate ad aggravarsi rapidamente in mancanza di una immediata ripresa dell’idratazione e comportano rischi elevati di complicanze ulteriori, anche irrimediabili”. Anche il senatore del Pd, Ignazio Marino, ha invitato il leader radicale ad accettare l’idratazione. “Da medico condivido le preoccupazioni espresse dal professor Santini sullo stato di salute di Marco Pannella – ha spiegato -. In particolare, l’azotemia (arrivata a 105 mg/dl) ha raggiunto valori che indicano una profonda disidratazione e che possono condurre addirittura a una necrosi tubulare acuta, quindi un danno renale anche irreversibile. Conosciamo tutti la passione e l’impegno tenace che hanno contraddistinto Pannella, il suo sacrificio personale ha spinto il nostro Paese in questi anni a riflettere e decidere su molti temi considerati scomodi”. “La sua lotta nonviolenta per denunciare il degrado delle carceri – ha aggiunto Marino – è impressionante e ammirevole: non possiamo più tollerare condizioni di vita incompatibili con il più elementare rispetto della dignità e lesivi dei principi della nostra Costituzione”.
“Prego però Marco – conclude Marino – di accettare almeno la somministrazione di liquidi: non voglio fare dell’allarmismo, ma non è escluso che stia rischiando di essere condannato alla dialisi se il suo fisico non sarà reidratato al più presto”.