Oggi 22 dicembre è stata la giornata definitiva di chiusura dell’esperienza del primo governo tecnico della storia della Repubblica. Il primo governo cioè composto non da ministri eletti non dal popolo ma nominati su incarico speciale, il governo Monti che ha concluso dopo quasi un anno esatto la sua carica. Un anno difficile, segnato dallo spettro di una crisi economica devastante che ha colpito non solo il nostro Paese, e dal timore che un governo siffatto potesse portare alla fine della democrazia parlamentare. Un anno contrassegnato dal tentativo di trovare soluzioni alla crisi attraverso misure drastiche spesso contestate di rigore e tasse. Un governo che poi è finito con le dimissioni dello stesso premier in seguito a una evidente sfiducia ormai manifesta da parte del maggior partito che lo sosteneva, il Pdl. Oggi il capo dello Stato ha ricevuto tutti i leader delle forze politiche parlamentari per un semplice atto dovuto in quanto come ha detto lo stesso Napolitano alla fine degli incontri sciogliendo le Camere non era intenzione quella di trovare un sostituto a Monti, ma solo di seguire la strada segnata dai doveri istituzionali. Fatto certamente più significativo di questa giornata è piuttosto l’annuncio ufficiale che ne è conseguito della data delle elezioni, data che è stata segnata da molte ipotesi. Si voterà invece i prossimi 24 e 25 febbraio mentre la prima convocazione dei nuovi eletti a senato e camera dei deputati sarà il 15 marzo. Grande incognita ovviamente su chi prenderà posto nelle aule, in un momento in cui non si capisce neanche quale saranno esattamente le formazioni politiche che correranno alle elezioni con la grande incognita della partecipazione dello stesso Mario Monti quale leader di uno schieramento centrista. Tale incognita sarà quasi sicuramente sciolta durante la conferenza di fine anno che lo stesso Monti terrà domani alle ore 11. Ancora oggi incontrando Napolitano infatti partiti come il Pdl hanno espresso la loro preoccupazione per una discesa in campo dell’ex premier, preoccupazione che Napolitano ha accolto e promesso di comunicare a Monti stesso.
Vendola addirittura a proposito della possibile scesa in campo di Monti ha parlato di slealtà nei confronti delle forze politiche lo hanno sostenuto in questo anno. Aggiungendo si tratta di una slealtà anche nei confronti del capo dello Stato.