Pierluigi Bersani all’indomani della travolgente vittoria con cui ha fatto fuori il rivale Matteo Renzi (oltre il 60% delle preferenze) comincia a dettare le linee programmatiche che nelle sue intenzioni lo porteranno al prossimo governo dopo le elezioni nazionali della prossima primavera. Oggi il segretario del Pd si èincontrato con i suoi collaboratori più fidati e cioè Letta, Migliavacca ed Errani proprio per capire come muoversi nel prossimo futuro. Una cosa appare chiara: il cosiddetto asse con Nichi Vendola sembra uscire rafforzato dal ballottaggio, anche perché lo stesso governatore della Puglia ha indirizzato i suoi a votare per Bersani. Ma sembra anche chiaro che Bersani non voglia rinunciare al sindaco di Firenze che ha comunque dimostrato di aver saputo coinvolgere una buona fetta degli elettori del partito nelle sue fila. Lui, Renzi, ha detto di essere pronto a mettersi a disposizione del partito come membro dello stesso e come sindaco, ma è chiaro che adesso i due dovranno fare un qualche tipo di alleanza. Bersani ha avuto per lui ieri e anche oggi parole di grande stima, definendolo quindi una “risorsa come tutti in questo grande squadrone”. Dopo quella che ha definito una bella avventura, per Bersani adesso ce n’è un’altra soltanto: “la prossima avventura è il governo, il governo del cambiamento. Ora ci si mette al lavoro per allestire il programma”. Un governo che ha definito dei cambiamenti e in un certo senso con quei giovani che Renzi voleva tanto promuovere: “una nuova generazione in campo, nuove persone” ha detto. Renzi da parte sua sembra avere un atteggiamento incoraggiante verso il suo ex rivale: “Noi daremo una mano e per quello che mi riguarda darò una mano da militante del Pd e da sindaco di Firenze” ha detto. Ha anche fatto sapere che i Comitati per Renzi non chiuderanno con la fine dei ballottaggi, il che sembra essere un altro segnale di apertura verso Bersani. Ha spiegato che rimarranno aperti perché servono a tenere aperto il legame tra territorio e partito. Parlando al programma Omnibus su La7 ha detto ancora: “La più grande eredità di queste primarie è stata questa rete straordinaria sul territorio che ora dobbiamo consolidare. Siamo riusciti a coinvolgere più di un milione di persone e non sono uno scherzo”.
Ha poi anche aggiunto: “Non si può disperdere tutta questa gente che non era più interessata alla politica e che è ritornata con grande passione, e per consolidare questa rete dobbiamo fare in modo che questo progetto che abbiamo proposto trovi spazio nel progetto di governo, altrimenti ci sarebbe ancora più disaffezione e questo non conviene a nessuno. Il segretario lo sa bene”.