E’ iniziato il supervertice a cinque, dove si discuterà, prevalentemente, di temi economici. Il premier italiano Mario Monti, il neo presidente Francois Hollande, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il premier britannico David Cameron ed il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy si sono riuniti in video conferenza alla vigilia del G8 di domani, a Camp David, negli Usa. Fonti europee hanno precisato che incontri di questo tipo sono del tutto consueti e avvengono ogni volta che ci sono in programma incontri al vertice internazionali. Tuttavia, alla luce delle recenti evoluzioni in Grecia, la riunione potrebbe assumere una piega particolare. Nei giorni scorsi, infatti, i tre partiti principali hanno fallito l’obiettivo di raggiungere un accordo che portasse alla creazione di un nuovo governo. Di conseguenza, come prevede l’ordinamento costituzionale greco, si andrà a nuove elezioni. In questo scenario, si fa ormai sempre più strada l’ipotesi che, a seconda di chi dovesse uscire trionfante dalle urne, la Grecia potrebbe abbandonare l’euro. Non è escluso, del resto, come ha fatto sapere l’Fmi, che l’uscita dalla divisa unica potrebbe procedere in maniera ordinata. E, proprio l’Fmi, ha suggerito di recente alla Bce di abbandonare la tradizionale politica di estremo rigore sin qui adottata nei confronti di Atene per concentrarsi su misure non convenzionali. Dal canto suo, la Merkel ha fatto sapere di essere disposta a discutere di politiche per la crescita, l’occupazione e lo sviluppo del Paese. Ha spiegato che il suo permanere nell’area euro è il primo degli obiettivi e che è perfettamente consapevole dei duri sacrifici che i cittadini greci  stanno affrontando. Anche il premier Cameron, in precedenti dichiarazioni, ha lasciato intendere quali saranno i temi affrontati e quale la linea che intende adottare. «O l’area euro si rinsalda –ha detto -, oppure rischia una frattura». Secondo Cameron, si tratta di una misura da intraprendere al più presto. Accanto, ha spiegato, alla necessità di istituire un firewall adeguato alle esigenze. Qualcosa dotato di risorse decisamente più ingenti degli attuali fondi Salva Stati.



«Se l’area euro vuole continuare ad essere così come è allora deve dotarsi di un firewall adeguato, deve intraprendere i passi che mettano al sicuro i paesi più deboli, oppure rendersi conto che deve procedere in una direzione diversa», ha concluso lasciando intendere che, pur non facendo il suo paese parte della divisa unica, il crollo del sistema monetario europeo avrebbe pesante ripercussioni anche su Londra. 

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