“Il MoVimento 5 Stelle non si alleerà con nessun partito per le prossime elezioni e non ha ricevuto proposte da parte di alcuno”. Poche righe, solamente un post scriptum in coda a un lungo post su “i nuovi colonialisti” con cui Beppe Grillo risponde, negativamente, ad Antonio Di Pietro. Poche parole, certamente pesanti, che senza dubbio torneranno a far discutere e a riaccendere il dibattito in corso. Solamente ieri il leader Idv aveva chiamato a raccolta i “non allineati”, proponendo un asse tra forze politiche come Idv, Sel e il M5S che vengono “messe ai margini” da Pd e Pdl. “Se non riescono a fare l’accordo sulla legge elettorale – aveva sottolineato Di Pietro – è soprattutto perché la maggioranza del Governo, giustamente, non sa più quale sarà la lista che vincerà alle prossime elezioni. Hanno paura che nasca una coalizione di liste non allineate con anche noi e Grillo che alle elezioni vince e si prende anche il premio di maggioranza. E noi lasciamo che questo loro lo temano. A buon intenditor poche parole. Una cosa è comunque certa: troveremo una soluzione a ogni tentativo di ghettizzarci e metterci all’angolo attraverso la legge elettorale”, ha chiarito. Che poi ha attaccato ancora, sostenendo che i partiti di maggioranza vogliono una legge elettorale “che assicuri, a chi è già in Parlamento, di mantenere la maggioranza e alle persone di rimanere sulle loro poltrone”. In un altro intervento a Radio Radicale aveva anche spiegato le intenzioni della maggioranza, i cui partiti “avrebbero trovato un accordo su un sistema in parte proporzionale, in parte per collegi, in parte con le preferenze e in parte no. Una legge scritta in modo che si sappia prima chi sono gli eletti e chi invece deve restare fuori”. Pietro Barcellona, contattato recentemente da IlSussidiario.net ha spiegato che l’asse dei “non allineati” è “una cosa che effettivamente può anche accadere, perché non si può negare che Grillo e Di Pietro si assomigliano molto. Credo abbiano lo stesso target. Vedo meno adatto a questa alleanza Nichi Vendola: per come lo conosco da tanti anni mi sembra abbia una visione delle cose abbastanza diversa. Comunque teniamo conto che siamo in un periodo, questo da qui alle elezioni del 2013, in cui le alleanze si faranno e si disfaranno continuamente. Non credo siamo ancora in condizioni di delineare schieramenti”.
Lo stesso Barcellona dice di vedere “bene Grillo e Di Pietro e basta perché sono forze principalmente di critica distruttiva. Vendola ha una certa ideologia, centra poco con loro per la storia che ha e per come ha contribuito a elaborare un certo tipo di prospettiva della sinistra. Anche se oggi dire destra o sinistra sono parole che valgono ben poco”.