Con la rinascita del gruppo con l’Ukip di Farage al Parlamento Europeo, il Movimento 5 Stelle può riprendere con più vigore la lotta all’unità moneteria. Alla pari della Lega Nord, il “partito” di Beppe Grillo vuole uscire dall’euro, più volte definita una moneta “morta”. Sul blog del leader pentastellato è stato pubblicato un nuovo articolo che preme il piede sull’acceleratore dal titolo “#Fuoridalleuro: O sovranità monetaria o default”. Ecco cosa si legge: “Gli interessi sul debito pubblico stanno ammazzando il Paese e smantellando lo Stato Sociale. Gli interessi passivi annui sul debito pubblico sono destinati ad aumentare e a raggiungere quota 100 miliardi nel 2015. Dai 78 miliardi pagati dallo Stato per finanziare il proprio debito nel 2011 si passa agli 89 nel 2012 per salire ai 95 nel 2013 e per arrivare a quota 99,808 nel 2015. Negli ultimi 30 anni l’Italia ha pagato 3.100 miliardi di interessi sul debito, una mostruosità”. Il posto prosegue dicendo come i miliardi di euro che lo Stato destina al pagamento degli interessi sul debito vengono “sottratti ai servizi primari dei cittadini: pensioni, sanità, ammortizzatori sociali, istruzione, risorse per le PMI. Con l’euro il debito pubblico non potrà che continuare a crescere e gli interessi ad aumentare fino a quando lo Stato Sociale italiano non sarà completamente smantellato e diventerà un guscio vuoto. Un corpo spolpato dalla BCE”. Ecco dunque la nuova prospettiva dell’autodeterminazione monetaria: “Con l’Italia fuori dall’euro, le PMI italiane potranno tornare nuovamente competitive e l’occupazione in crescita e gli investitori stranieri finanzieranno comunque il nostro debito che sarà sostenibile e onorabile. Fuori dall’euro c’è salvezza, ma il tempo è scaduto. Riprendiamoci la sovranità monetaria e usciamo dall’incubo del fallimento per default. Per non finire come la Grecia. Fuori dall’euro o default. Non ci sono alternative”.
Dopo essere saltato per la defezione di un parlamentare, la lettone Iveta Grigule, rinasce il gruppo Farage-Grillo (Ukip e M5S) al Parlamento Europeo grazie all’inserimento del polacco Iwaszkiewicz. Le regole dell’Europarlamento parlano chiaro: in una “coalizione” devono essere rappresentate sette nazionalità e con l’ingresso del deputato polacco Robert JarosLaw Iwaszkiewicz (membro del KNP, ovvero il Congresso della nuova destra) il gruppo EFDD torna in vita, pronto a dar battaglia all’Europa, forte di sette bandiere. Ecco cosa si legge in merito sul blog di Beppe Grillo, in una nota firmata dai portavoce pentastellati in Europa: “Il gruppo EFDD continua ad esistere nonostante la chiara volontà politica dei gruppi dell’establishment di scompaginarne le fila. I deputati democraticamente eletti del nostro gruppo si sono visti negare tutte le cariche che secondo il metodo d’hondt gli spettavano, cariche politiche cui avevano diritto in virtù di un gentlemen agreement finora sempre rispettato. Nonostante questa zelante opposizione nei nostri confronti, continueremo a dar voce ai cittadini che rappresentiamo, anche e soprattutto perché’ la nostra è una voce fuori dal coro”.