I sondaggi elettorali e politici inquadrano la situazione della fiducia dei vari Governi Pd di questa ultima tormentata legislatura e il risultato non è esattamente dei più incoraggianti per il nuovo esecutivo Gentiloni appena nato: secondo i sondaggi e i dati rilevati da Index Istituto si scopre infatti che il Governo Letta nell’aprile 2013, a poco dal suo insediamento, aveva il 65% di fiducia generale, calato di netto solo 8 mesi dopo a dicembre, con il 35% delle preferenze. La curva risale quando in sella arriva Matteo Renzi che spodesta il collega col memorabile “Enrico, stai sereno…” dopo la vittoria delle Europee del Pd (prima volta al 40%) e si insedia col 62% di fiducia (febbraio 2014). Il dato però cala col 35% a dicembre 2014, al 28% un anno dopo e addirittura al 21% prima della sconfitta nel referendum del dicembre 2016. In sella arriva Gentiloni ma la fiducia nel governo Pd, questa volta, non è risalita bensì ridiscesa al 19%: il nuovo governo sarà in grado di risalire nei sondaggi in vista delle nuove e future elezioni politiche?



Nei sondaggi politici ed elettorali in vista delle prossime Politiche Nazionali,  l’istituto Emg Acqua che collabora con il Tg La7 ha evidenziato come un possibile ritorno alle “coalizioni” porterebbe non grandi novità in termini di risultati al primo turno delle elezioni: chiaro, al momento si possono fare calcoli solo con la legge elettorale attuale, ovvero l’Italicum, che però al 99% non sarà adottata nelle prossime elezioni e potrebbe dunque ribaltare completamente l’esito della chiamata alle urne. I sondaggi politici prodotti indicano infatti per il momento il Partito Democratico come prima lista nazionale, al 31,4%, battendo in volata il Movimento 5 Stelle fermo al 30,5% e appiedato dai problemi forti interni dovuti al caso del Comune di Roma a giunta Raggi. M5s infatti vincente solo con il listone unito del centrodestra, il vero sconfitto di questi sondaggi sulle liste: 28,7% per l’unione di Lega Nord, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Male e fuori dai giochi le altre liste, con Area Popolare al 3,9% e Sinistra Italiana alla stessa percentuale rilevata.



Nei sondaggi politici che attraversano questi ultimi giorni del 2016 si scorgono alcune intenzioni di voto che rappresentano la situazione dell’attuale proto-elezione nazionale con legge elettorale ancora ferma all’Italicum: il Partito Democratico, nonostante il referendum e i problemi forti interni, si presenta ancora come il primo partito d’Italia, non bastevole però per la vittoria al primo turno e lì sì sconfitto negli eventuali ballottaggi dai rivali grillini, anche loro impegnati in particolari “beghe” interne di estrazione romana (la giunta Raggi nel caos, ndr). Secondo gli italiani intervistati dai sondaggi elettorali di Tecnè al termine delle consultazioni referendarie, il Pd è ancora in testa con il 34,8% dei voti, segue lontano il Movimento 5 Stelle con il 28,6%; dato rilevante, il centrodestra unito non sfonda ancora, con la somma dei voti di Forza Italia (13,1%), Fratelli d’Italia (4%) e Lega Nord (9,4%) che non supera il 28% grillino. Altre forze politiche in ribasso, con Area Popolare al 2,4% e Sinistra Italian, dopo lo scioglimento di Sel, al 2,3% delle preferenze.



In periodo di piena bufera istituzionale, i sondaggi politici ed elettorali si concentrano sui prossimi scenari che nei mesi a venire penderanno larga scena sul piano politico: e allora, chi potrebbe essere davvero il candidato ideale per contrastare Matteo Renzi alla guida del Partito Democratico? Il futuro del centrosinistra è infatti forse una delle chiavi per capire come e se si potranno spostare dei voti alle prossime scadenze elettorali: stando ai sondaggi di Winpoll – Scenari Politici si scopre che a questa domanda effettuata agli elettori del Pd ha trovato risposte assai diverse e variopinte. Mentre Renzi saldamente in testa ai godimenti dei suoi elettori, il leader che al momento pare avere più carte in regola per sfidarlo al Congresso e alle Primarie del 2017 è Enrico Rossi, al 14,8%. Il governatore della Regione Toscana stacca tutti gli altri possibili candidati, secondo gli intervistati, dimostrando però con una bassa percentuale come al momento un vero nemico credibile all’interno del Pd non esista. Michele Emiliano al 9,9%, Massimo D’Alema al 9,3%, Nicola Zingaretti al 8,1% e Gianni Cuperlo al 6,6%. La minoranza dem proprio non convince gli elettori del Pd visto che non solo Cuperlo e D’Alema sono sotto al 10% ma anche Roberto Speranza (6,2%) e Bersani (neanche compare tra i dati statistici) non convincono per niente l’elettorato di centrosinistra, almeno stando ai sondaggi di Winpoll. Basse quote anche per Andrea Orlando, “giovane turco” al 5,3% e Francesco Boccia, al 1,4%. Chi è l’unico che vincerebbe nei sondaggi contro Renzi? Con il 38% dei voti… nessuno di questi candidati, è il responso delle rilevazioni che certamente faranno sorridere l’ex premier di Pontassieve.