Dopo la sentenza della Consulta sull’Italicum in cui di fatto è stato tolto l’elemento cardine del ballottaggi, dichiarato incostituzionale, lo Stato Italiano ha la sua possibile legge elettorale per poter andare alle urne anche domani mattina. L’obiettivo della Corte Costituzionale è stato proprio quello di presentare una legge elettorale alla Camera – un Italicum modificato – in grado di far il paio con il Consultellum valido al momento al Senato per poter così andare ad elezioni qualora non vi fosse un reale accordo tra le varie forze politiche nei prossimi mesi per una nuova legge elettorale. La Corte ha sentenziato dunque niente più ballottaggio e secondo turno, ok al premio di maggioranza al primo turno (solo al raggiungimento del 40% di una singola lista elettorale): ora non c’è più un vuoto normativo, visto che anche la Camera ha la sua legge elettorale pienamente costituzionale e dunque se Mattarella volesse domani sciogliere ile Camere potrebbe farlo e si andrebbe ad elezioni subito. Ecco, ma con quali maggioranze? Proviamo una simulazione di una ipotetica tornata di Elezioni Politiche, per scoprire quali scenari potrebbero presentarsi con queste due leggi elettorali alla Camera e al Senato.



Dando un’occhiata alle ultime medie aggiornate al 24 gennaio e stilate dal sito Termometro Politico, la situazione che si presenterebbe dopo un’eventuale elezione con Italicum modificato (proporzionale ma con premio di maggioranza al raggiungimento del 40%) e Consultellum (proporzionale puro con soglia di sbarramento all’8%) sarebbe la seguente: Pd dato al 30,3%, M5s al 27,7%, Lega Nord al 13,1%, Forza Italia al 12,7%, Fratelli d’Italia al 4,6%, Sinistra Italiana al 3,1% e Ncd al 3,1%. In questo modo subito si scopre che il Premio di maggioranza non sarebbe raggiungibile per ottenere la governabilità alla Camera e neanche al Senato: dunque quali scenari si aprirebbero? Molto semplice, la politica dovrebbe tornare alle origini della Prima Repubblica e trovare eventuali accordi e alleanze dopo il voto: tutti mireranno a raggiungere il 40% subito, ma resta evidente come al momento nessuno è in grado i raggiungere quel dato, dunque i maggiori indicati a trovare un accordo si chiamano Pd e Forza Italia, vedi Patto di Nazareno non così lontano. Non basterebbero però, visto che insieme raggiungerebbero il 43%, senza raggiungere la soglia di 50% più uno dei seggi in Camera e anche Senato; a questo punto si aprono più opzioni, tenendo conto che il Movimento 5 Stelle ha già categoricamente escluso qualsiasi progetto di alleanza. Lega Nord dovrebbe fare da terza spalla al possibile nuovo governo con Renzi e Berlusconi, visto che né Sinistra Italiana e né Ncd sarebbero in grado di garantire voti sufficienti per completare il governo Pd-Forza Italia. Insomma, in qualsiasi modo la si metta, lo scenario al momento più probabile è un accordo di Grande Coalizione con ben più di due partiti riuniti sotto lo stesso tetto. Ipotizziamo il meno “sconvolgente”? Potrebbe prevedere Pd, Forza Italia, Ncd, Sinistra Italiana e Fratelli d’Italia tutti assieme (superando così il 50%), con M5s e Lega Nord all’opposizione: fantapolitica? Può essere, ma di certo i partiti dovranno capire bene come impostare le discussioni nei prossimi mesi, dato che al mento con queste legge elettorali i risultati sarebbero quelli presentati qui sopra, voto più, voto meno. (Niccolò Magnani)

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