La Procura di Roma ha chiesto una proroga di sei mesi delle indagini nei confronti di 12 persone coinvolte nell’inchiesta Consip. Nel documento consegnato al gip gli inquirenti hanno spiegato le ragioni della loro richiesta: la proroga serve per sviluppare tre diversi punti che indicano i filoni dell’inchiesta su cui stanno procedendo l’aggiunto Paolo Ielo e il pm Mario Palazzi. Nella richiesta al gip si legge infatti che «per quanto attiene alla fuga di notizie sono tuttora in corso le attività istruttorie, volte a ricostruire la catena di comunicazione all’interno della struttura gerarchica dell’Arma, così come i contatti tra le persone che legittimamente erano a conoscenza dell’indagine e gli indagati». Poi viene spiegato che «per quanto attiene alla natura degli accordi illeciti tra Romeo e Russo, il ruolo di Bocchino e di Renzi, sono in corso riscontri sui tabulati telefonici e attività di raccolta di informazioni da parte di persone informate sui fatti». Infine, per quanto riguarda le gare Consip e Grandi Stazioni e le ipotesi di turbativa delle gare indette da questi soggetti, «è in corso una complessa attività di analisi della documentazione acquisita, accompagnata da attività di raccolta informazioni da parte di persone informate sui fatti». (agg. di Silvana Palazzo)
INCHIESTA CONSIP, SI ALLUNGANO I TEMPI?
La Procura di Roma ha chiesto la proroga di sei mesi per le indagini nell’ambito di vari filoni dell’inchiesta Consip. La richiesta riguarda le indagini nei confronti del ministro dello Sport Luca Lotti, accusato di favoreggiamento e violazione del segreto istruttorio, e altre undici persone. In particolare, la proroga è stata richiesta anche per Tiziano Renzi, padre dell’ex premier Matteo, il comandante generale dei carabinieri Tullio Del Sette e l’ex comandante della Legione Toscana dell’Arma, Emanuele Saltalamacchia. Quello della Procura di Roma è un elenco di dodici nomi eccellenti. Si va dall’imprenditore partenopeo Alfredo Romeo, già a processo per una prima tranche della vicenda, all’ex parlamentare Italo Bocchino, dal manager Carlo Russo all’amministratore delegato di Grandi Stazioni Silvio Gizzi, passando per l’ex ad di Consip Domenico Casalino, il dirigente della Centrale Centrale acquisiti della pubblica amministrazione Francesco Licci, Luigi Ferrara e il presidente Pubbliacqua Filippo Vannoni. Ognuno di loro potrà presentare una propria memoria entro cinque giorni dalla notificazione.
INCHIESTA CONSIP, CHIESTA NUOVA PROROGA ALLE INDAGINI
Tutto rimandato a dopo le elezioni del 4 marzo, ma scoppia un’altra bomba sulla campagna elettorale di Matteo Renzi. Si tratterebbe della seconda proroga alle indagini, iniziate con l’iscrizione da parte degli inquirenti romani nel registro degli indagati che risale alla vigilia di Natale 2016. La prima proroga di sei mesi risale infatti all’estate scorsa. Ora, alla scadenza di un anno, gli accertamenti non sono stati ancora completati da parte dei pubblici ministeri, dunque hanno chiesto al giudice dell’indagine preliminare altri sei mesi di top. Il gip si pronuncerà nei prossimi giorni. L’inchiesta fu avviata da Henry John Woodcock e Celeste Carrano, poi è stata trasferita per competenza a Roma. L’iscrizione di Lotti fu fatta alla luce delle dichiarazioni fatte dall’ex ad di Consip, Luigi Marroni. Parlando con i pm napoletani, Marroni aveva tirato in ballo Lotti affermando di essere stato informato anche da lui di un’inchiesta sui vertici della Centrale acquisti della pubblica amministrazione oltre che dal presidente Pubbliacqua, società partecipata del Comune di Firenze, Filippo Vannoni e dall’ex presidente di Consip, Luigi Ferrara.