IXÈ, SEGGI ALLA CAMERA: 292 DEPUTATI AL CENTRDESTRA, MA NON BASTANO
Secondo gli ultimi sondaggi politici prodotti da Ixè sul calcolo dei seggi alla Camera (rispetto alle intenzioni di voto prima di Natale, ndr), il centrodestra è sempre in testa (se si conta unito nella forza tripolare Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega con Salvini) ma non ha ancora la maggioranza necessaria per poter arrivare a formare un Governo con la fiducia. 292 seggi conquistabili al momento, sui 316 minimi necessari per arrivare a Palazzo Chigi: i dati dicono che per Berlusconi, Salvini e Meloni il vantaggio è netto, ma ancora non bastevole. Il Movimento 5 Stelle insegue infatti lontanissimo con 167 seggi, ancor meno il Pd-Centrosinistra con 138, da ultimi Liberi e Uguali con Pietro Grasso che raccoglierebbero per ora 29 seggi totali alla Camera dei Deputati.
PIEPOLI, IL 50% VUOLE IL RITIRO DI MARIA ELENA BOSCHI
Il caso Banche, assieme al tema dello Ius Soli, è certamente uno dei risvolti politici più spinosi e attuali in vista delle prossime Elezioni Politiche del 2018: secondo i sondaggi prodotti da Piepoli in queste feste natalizie, il caso di Banca Etruria incide e non poco all’interno delle dinamiche da campagna elettorale, ovviamente in casa Pd. Il ruolo del sottosegretario Maria Elena Boschi, implicata (ma non indagata) in alcune udienze e richieste informative sul destino della Banca di cui suo padre era nel CdA (quando era Ministra, ndr) viene visto come a forte rischio nelle prossime elezioni. In particolare, «Alcuni dicono che la Sottosegretaria Maria Elena Boschi dovrebbe ritirarsi dalla politica. Altri dicono che non ci sono ragioni giuridiche o morali per Maria Elena Boschi per ritirarsi dalla politica»: recita così il sondaggio di Piepoli, con gli intervistasti che vengono interrogati sulla loro opinione in merito. Ebbene, il risultato è assai contro la figura di spicco del “giglio magico” di Matteo Renzi: il 47% è convinto che la Boschi dovrebbe ritirarsi dalla politica, il 25% che dovrebbe invece continuare e ricandidarsi, il 21% invece si dice senza opinione in merito.
ESPRESSO, VOTO DEI GIOVANI: SALVINI IL MENO STIMATO
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso di fine anno ha parlato direttamente a loro, i 18enni che per la prima volta voteranno elle Elezioni Politiche il prossimo 4 marzo. Ebbene, i sondaggi elettorali prodotti dal quotidiano L’Espresso hanno provato a sondare il terreno sui principali leader italiani e la considerazione “al negativo” che i giovanissimi elettori ripongono in loro: il risultato è che Matteo Salvini e Matteo Renzi sono i primi due politici “meno stimati” nel nostro Paese agli occhi degli “esordienti” alla vita pubblica. In particolare, Salvini con il 32,5% vince la palma del meno desiderato, seguito dal collega Matteo del Pd, con il 24,4% dei “consensi” su scala nazionale. Al terzo posto Luigi Di Maio, al 7,1% e il terzetto fa impressione visto che si tratta tutti di leader under40 che dovrebbero in teoria suscitare una più immediata “empatia” con il giovane elettorato. Così non è in Italia, con gli altri leader meno amati come Silvio Berlusconi (13,8%), Angelino Alfano (4,9%), Massimo D’Alema (2,5), Simone Di Stefano (Casapound, 2,5%) e Giorgia Meloni al 2,4%.
INDEX, INTENZIONI DI VOTO: SALE DI MAIO, SCENDE RENZI
Nei sondaggi prodotti da Index a circa tre mesi dalle elezioni politiche mostrano una situazione ancora del tutto incerta: una prima lista come il M5s che non va oltre il 30%, una coalizione che potrebbe avere i numeri per governare ma non ha la leadership e deve sempre garantirsi un 5-6% oltre ai tre partiti principali (Fi, Lega, FdI) e un partito di governo che paga caro gli errori di gestione e la mancanza di fiducia generale. Insomma, non vi è certezza nei sondaggi e neanche nelle segreterie dei partiti: si analizzano in numeri, e quelli dicono che il Movimento 5 Stelle raggiunge il 27,9% su scala nazionale con una buona crescita di Di Maio rispetto al “partito di Grillo”. Scende invece Renzi, con il Pd addirittura sotto il 24% (23,7% per la precisione) mentre Berlusconi non va oltre il 15,4%, seguito dalla Lega Nord al 14% nazionale. Chiudiamo con Fratelli d’Italia che sale ancora al 5,3%, gli altri di centrosinistra (Lista popolare, Verdi, Uniti per l’Italia, Bonino) al 4,6%, Liberi e Uguali di Grasso al 6,5% e da ultimo gli altri di centrodestra (Noi per l’Italia, Energie per l’Italia, Rivoluzione Cristiana) non oltre l’1,6%.
TECNÈ, BANCA ETRURIA: SOLO IL PD DIFENDE LA BOSCHI
Il 65% degli italiani intervistati è convinto che le note vicende di Banca Etruria che hanno coinvolto l’allora Ministro per le Riforme Maria Elena Boschi hanno dimostrato la cattiva ingerenza della politica finanche al conflitto di interessi. I sondaggi di Tecnè sul caso banche dimostrano perciò che in sede elettorale il Pd renziano potrebbe avere non pochi problemi nel gestire il “nodo-Boschi” con i suoi interventi volti a verificare la possibilità di un’acquisizione di altri gruppi di credito italiano per la banca all’epoca con il padre nel CdA. I sondaggi valutano l’espressione generale (il 13,4% invece è convinto che non vi sia nulla di male in quello che ha fatto la Boschi) ma anche a livello dei tre maggiori blocchi politici di questo Paese: il 21% degli elettori Pd è convinto che vi sia ingerenza, il 76,4% invece le “perdona” l’intervento. Ma solo i dem la difendono, mentre i grillini al 94,6% sono convinti del suo conflitto d’interessi, e il centrodestra non è da meglio: attaccata il braccio destro di Renzi dal 92,2% degli intervistati di Fi-Lega-FdI, “difesa” solo dal 2,4% di loro.