Ad oggi ci si domanda cosa avrebbero in comune Bruno Tabacci ed Emma Bonino, due personaggi apparentemente e diametralmente opposti. Il primo, democristiano doc, ha messo a disposizione il simbolo di Centro democratico alla lista +Europa di Emma Bonino “salvandola” dal problema della raccolta firme in vista delle prossime elezioni. Ma cosa c’è realmente dietro questa azione? A spiegarlo oggi è Panorama, che ribadisce come di fatto la realtà sarebbe ben diversa da ciò che sembra, “perché bene non si capisce chi salverà chi”. Il Rosatellum prevede lo sbarramento del 3% per l’ingresso in parlamento e senza la leadership della Bonino per i centristi rimarrebbe una mera utopia. Lo scambio tra i due, dunque, sarebbe equo anche se l’obiettivo resta difficile senza apparentamenti con il Pd. Ma quali sarebbero, di fatto, i vantaggi per Tabacci? Il settimanale nell’edizione online spiega come i due personaggi del tutto opposti avrebbero stretto un accordo pur di entrare in Parlamento, preannunciando la divisione delle loro strade quando ciò accadrà. Per Tabacci l’accordo con i Radicali rappresenta “l’ultima chance per rimandare il tempo della pensione”. La dimostrazione arriva anche dal fatto che in passato aveva fatto lo stesso con Pisapia che però si ritirò in corsa. E’ possibile dunque che i centristi abbiano cercato un partner più in vista solo per poter rivendere il privilegio delle firme. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
LA LUNGA PARABOLA POLITICA DI TABACCI
L’apertura di Tabacci a Emma Bonino, con Centro Democratico che presenterà con il suo simbolo i candidati radicali che fanno riferimento all’ex Ministro, è l’ennesimo colpo di scena in una parabola politica che ha visto Bruno Tabacci spostarsi sensibilmente a sinistra, rispetto ai suoi esordi. Che affondano le radici alla metà degli anni Ottanta come Consigliere Regionale della Democrazia Cristiana, partito per il quale è stato deputato prima della fine della Prima Repubblica. Dopodiché, le esperienze come deputato UDC, per la Rosa Bianca e Alleanza Democratica. Tabacci però sin dall’inizio di questo decennio ha fatto parte dell’area di centrosinistra, tanto da candidarsi alle primarie del centrosinistra del 2012, che alla fine elessero Pierluigi Bersani come candidato Premier alle ultime elezioni politiche. E’ stata quest’ultima esperienza di fatto a “sdoganare” Tabacci in un’area di centrosinistra che, pur vedendolo fuori dal Partito Democratico, ne ha fatto un interlocutore costante, e questa ultima mossa sembra essere stata particolarmente gradita in senso distintivo proprio dal PD, togliendo le castagne dal fuoco riguardo il caso-Bonino, con i Radicali penalizzati dal meccanismo del Rosatellum. (agg. di Fabio Belli)
FASSINO: “PD VUOLE ACCORDO”
Bruno Tabacci “salva” Emma Bonino dai regolamenti del Rosatellum: il democristiano cattolico infatti ha deciso di mettere a disposizione il simbolo del proprio partito Centro Democratico per la Lista +Europa (Radicali). La Bonino si è espressa contro la nuova legge elettorale ma, grazie all’aiuto di Tabacci, dovrà evitare di raccogliere le firme per presentarsi alle Elezioni politiche del prossimo 4 marzo 2018. Intanto, da casa Partito Democratico, rinnovano l’invito in vista di una possibile allenza con il neonato movimento di Emma Bonino. Ecco le parole del pd Piero Fassino, riportate da Repubblica.it: “Adesso è tempo di scelte politiche e il partito democratico ribadisce l’interesse a una intesa proprio in nome di quell’europeismo che ispira la lista Bonino ed è nel dna del Pd. Per questo siamo pronti al più ampio confronto sia sulle opzioni politico-programmatiche, sia sulle modalità con cui presentarci insieme nei collegi uninominali”. (Agg. Massimo Balsamo)
SIMBOLO CENTRO DEMOCRATICO ALLA LISTA +EUROPA
Un democristiano cattolico che viene in soccorso degli “acerrimi” nemici dei Radicali di Emma Bonino: succede anche questo nell’Italia politica del 2018, quando la mossa di Bruno Tabacci (ex Dc, ora presidente di Centro Democratico) mette a disposizione il simbolo del proprio partito per la Lista +Europa (Radicali) in vista delle prossime Elezioni il 4 marzo 2018. «Ho maturato in queste ore la decisione di mettere a disposizione il simbolo di Centro Democratico (partito già presente alle elezioni 2013 nella coalizione Italia bene comune): consideriamolo un atto di servizio alla democrazia», spiega in una nota Tabacci, confermato poi dai ringraziamenti della stessa Bonino in conferenza stampa. «È una novità di stamattina – ha spiegato Emma Bonino – quel che sappiamo è che non siamo più obbligati a partire da domani con le firme. Il gesto generoso e autonomo di Bruno Tabacci ci consente di essere presenti alle elezioni del 4 marzo a parità degli altri ai blocchi di partenza. La legge – ha concluso ancora la Bonino – non parla di coalizione ma di apparentamenti tecnici che non necessitano di un programma politico comune».
Un pieno soccorso su di una regola alquanto “bizzarra” del Rosatellum Bis (come spieghiamo qui sotto, ndr) che rischiava di tenere fuori dalle Elezioni per un cavillo la lista Bonino-Della Vedova-Magi: è lo stesso ex Forza Italia che esprime sorpresa sulla mossa di Tabacci, «cattolici e radicali insieme? Sono stupito anche io del fatto che in soccorso sono arrivati i centristi nessuno può certo chiedere a Emma Bonino di rinunciare o ammorbidire le sue note posizioni di divisione con i centristi”. “Ma – ha aggiunto – la nostra lista è ispirata al federalismo europeo e sulla volontà che abbiamo unici a voler spiegare che il migliore futuro per l’Italia è con più Europa non con meno Europa come dicono gli altri. È un tema obiettivamente comune e ritengo che diventerà sempre più in campagna elettorale il tema più potente», ha spiegato Benedetto Della Vedova.
PERCHÈ ORA LA BONINO PUÒ PARTECIPARE ALLE ELEZIONI
Aveva fatto notevolmente discutere nei giorni scorsi la denuncia della storica leader radicale contro il sistema definito “assurdo” del Rosatellum bis, la nuova legge elettorale, che di fatto penalizzava la lista nuova (non solo Bonino ma tutte quelle che non esistevano nelle precedenti Elezioni) costringendola ad una raccolta firme anche se si fosse presentata “apparentata” al Partito Democratico, come inizialmente prevedeva l’accordo Renzi-Bonino. «Grazie alla sensibilità democratica e alla disponibilità di Bruno Tabacci, leader del Centro Democratico, partito presente alle elezioni politiche del 2013 nella coalizione «Italia Bene Comune» – sottolinea ancora Bonino nella conferenza stampa di questa mattina – possiamo riconquistare una piena agibilità politica e parità di accesso alla competizione elettorale con tutte le altre liste». La Bonino definisce l’interpretazione «irragionevole e incostituzionale» data dal Viminale ad una norma della legge elettorale che mette a rischio la lista nuova come +Europa e in teoria anche le altre liste che si presentano per la prima volta alle urne il prossimo 4 marzo 2018. «+Europa sarebbe infatti obbligata a raccogliere almeno 25 mila firme in 63 circoscrizioni in pochi giorni, su liste già complete di tutti i nomi dei candidati, sia per il proporzionale sia per l’uninominale. E, in caso di apparentamento con altre liste esentate – conclude Bonino – questi nomi arriverebbero, in tutto o anche in parte – nulla cambierebbe – soltanto in prossimità della scadenza del deposito delle firme, rendendo impossibile la loro raccolta». Ora la Bonino e la lista dei radicali potrà partecipare alle elezioni ma se da un lato sarà difficile che rimanga l’accordo con Renzi e il Pd, non è da escludere qualche sorta di apparentamento con gli ex Dc, incredibile a dirsi.