REGIONE PUGLIA SI OPPONE AL REINTEGRO DEI MECIDI NO VAX (CONTRO IL DECRETO DEL GOVERNO)
Il Decreto Legge approvato in CdM dal Governo Meloni lo scorso 31 ottobre trova il primo vero ostacolo normativo nel rapporto con le Regioni: Regione Puglia ha confermato la propria legge regionale in base alla quale verrà ribadito l’obbligo di vaccino per i medici, contraddicendo il decreto governativo che invece pone fine al 31 ottobre all’obbligo vaccinale per i sanitari no vax. «In Puglia sono solo 10 i medici del sistema sanitario regionale a non aver ricevuto la vaccinazione anti Covid. E 103 sono i non vaccinati tra operatori sanitari e infermieri. La situazione di questo personale sanitario è regolata dalla legge regionale, che consente solo agli operatori che si sono vaccinati, secondo le indicazioni del Piano nazionale di prevenzione vaccinale vigente, di poter accedere a determinati reparti ospedalieri. Questo a tutela dei pazienti e degli stessi operatori. La legge regionale è e rimane in vigore», è la nota siglata dall’assessore pugliese alla Salute, Rocco Palese, rispondendo a tono al Decreto del Governo.
Sempre da Regione Puglia, Palese spiega come il territorio «ha consolidato nel tempo un quadro normativo regionale in materia di prevenzione vaccinale grazie alla professionalità, alla sensibilità e alle competenze presenti nel quadro dirigenziale regionale e dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali impegnati in prima linea nella prevenzione delle malattie infettive e nella protezione e sicurezza degli operatori». Da ultimo, chiosa l’assessore alla Sanità locale, «Considerato che le Circolari del Ministero della Salute confermano le raccomandazioni e le indicazioni operative in ordine alla copertura vaccinale da SARS-CoV-2, oltre che dall’influenza stagionale, degli operatori sanitari, trovano piena e legittima applicazione le disposizioni contenute nelle norme regionali in vigore».
MINISTERO SALUTE: “LEGGE IMPUGNATA”, MA LA REGIONE PUGLIA NON CI STA
Lo scontro però non resta “insoluto” e dal Ministero della Salute arriva una prima presa forte di posizione dell’appena nominato sottosegretario alla Sanità, Marcello Gemmato: intervenuto a “SkyTG24”, l’esponente di FdI ha spiegato che il Governo impugnerà la legge regionale della Puglia che preclude il ritorno in servizio dei medici e sanitari no vax. «Michele Emiliano gode della mia simpatia personale, è un simpaticone. Ma dovrebbe sapere che nella gerarchia delle leggi ciò che dice lo Stato centrale non può essere derubricato da una regione. Nella legge regionale della Puglia è previsto l’obbligo vaccinale anche per Covid-19, che non c’è più. Questa legge verrà impugnata. Abbiamo semplicemente anticipato il termine di sospensione per i sanitari non vaccinati, rispondiamo all’esigenza di un maggior numero di medici a disposizione in un momento storico in cui le occupazioni delle intensive sono al 2%», spiega il sottosegretario. Controreplica affidata ancora a Palaese che da Regione Puglia conferma l’intento del Governatore Michele Emiliano: «la legge regionale (che prevede che gli operatori sanitari non vaccinati a ben 10 vaccini, non solo il Covid, non possono essere a contatto con pazienti ricoverati, ndr) c’è e rimane in vigore».
Ad entrare nella forte polemica ci pensa poi il Ministro della Salute in persona: Orazio Schillaci, intervistato da Milena Gabanelli e Simona Ravizza su Corriere.tv, spiega come «Saranno le singole direzioni sanitarie a decidere dove i medici reintegrati andranno a lavorare». Il Ministro nominato del Governo Meloni ha analizzato le polemiche di questi giorni contro l’intervento del Governo, spiegando come il tentativo dell’esecutivo «è un segnale per cercare di andare oltre la pandemia. Noi siamo attentissimi alla salute pubblica e in questa direzione ho prorogato obbligo mascherine nelle strutture sanitarie». Richiamare in servizio, con un mese d’anticipo rispetto alla precedente norma del Ministro Speranza, i sanitari non vaccinati è un modo di «riappacificare e per riusare delle risorse che noi abbiamo nel Ssn. Alcuni magari non si sono vaccinati solo per il Covid e magari per altre malattie». Davanti invece al tema specifico di un medico che non crede al vaccino, tanto da rifiutarlo, il Ministro Schillaci dichiara «credo sia un problema deontologico che dovrà essere affrontato dagli ordini professionali. Per me i vaccini sono stati uno strumento indispensabile per cambiare la storia della pandemia da Covid e se oggi noi ci troviamo in questa condizione migliore rispetto a prima è dovuto al fatto che ci sono stati i vaccini. Ma non solo, i vaccini dimostrano l’importanza della ricerca scientifica che è riuscita in poco tempo a mettere a disposizione quest’arma fondamentale».