“A me interessa snellire la burocrazia perché il fine ultimo è velocizzare l’autorizzazione dei farmaci i cui tempi non sono in linea con l’Ue“. Così il ministro della Salute Orazio Schillaci ha parlato in un’intervista al Corriere della Sera della riforma dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) che sta facendo discutere. “È in corso la modifica dello Statuto da parte del Parlamento“, ha confermato. Infatti, è stato approvato ieri in Commissione Affari sociali, Sanità e Lavoro al Senato, con alcune modifiche, il testo dei due emendamenti identici al Decreto potenziamento Nato e Ssn Calabria, presentati da Fratelli d’Italia e Forza d’Italia, con cui si riforma sostanzialmente il funzionamento dell’Aifa. In primis, è stata abolita la figura del direttore generale, ricoperta al momento da Nicola Magrini.
Inoltre, sono state soppresse la Commissione consultiva tecnico-scientifica (Cts) e il Comitato prezzi e rimborso (Cpr). Le relative funzioni sono state attribuite alla Commissione scientifica ed economica del farmaco (Cse) formata da 10 membri. Il Presidente dell’Aifa, che attualmente è Giorgio Palù, diventata rappresentante legale dell’Aifa. Ma ci sono novità anche rispetto al testo originario dei due emendamenti. Ad esempio, sono state individuate anche le modalità di nomina del Presidente dell’Aifa, del direttore amministrativo e del direttore tecnico-scientifico. Questo decreto stabilirà i decreti di nomina del presidente che è attualmente designato dal ministro della Salute d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni.
RIFORMA AIFA, LORENZIN “SI RINUNCIA A SUA INDIPENDENZA”
Il Consiglio d’amministrazione dell’Agenzia italiana del farmaco, come riportato da Quotidiano Sanità, resta formato da 5 membri: il presidente, due rappresentanti indicati dal ministero della Salute e due dalla Conferenza Stato-Regioni. Lo stesso decreto dovrà stabilire criteri e modalità di nomina della nuova commissione unica (Cse). Non sarà comunque in carica prima del prossimo 1° marzo 2023, perché va attesa la scadenza della proroga della Commissione consultiva tecnico-scientifica (Cts) e del Comitato prezzi e rimborso (Cpr) fissata al 28 febbraio 2023. Invece, l’abolizione della figura del direttore generale sarebbe immediata dopo la conversione in legge del decreto. La senatrice del Pd, nonché ex ministro della Salute, Beatrice Lorenzin ha bocciato la riforma dell’Aifa. “Non è un bel segnale che il Governo scelga di effettuare la riforma della governance di AIFA con due semplici emendamenti della maggioranza in commissione, decontestualizzata e fuori dal dibattito“. La vicepresidente del gruppo Pd è intervenuta così nelle commissioni riunite Ester-Difesa e Sanità del Senato sulla modifica della governance Aifa con emendamento della maggioranza al decreto Nato-Calabria. Oltre ricordare il ruolo strategico dell’Aifa e le sue funzioni, ha sollevato una polemica: “Con questo colpo di mano si rinuncia, di fatto, all’indipendenza dell’Agenzia. Con la nuova governance accentrata nelle mani del Presidente del Cda, di natura totalmente politica, si snatura la missione dell’Agenzia e la sua natura d’indipendenza scientifica così come il virtuoso equilibrio dei poteri e delle responsabilità“. Inoltre, si è detta basita per il metodo usato per la riforma dell’Aifa, cioè due emendamenti, oltre che nel merito.