Il programma di Rai Uno, Storie Italiane, apre con gli ultimi aggiornamenti in merito alla terribile morte di Roberta Siragusa, la giovane 17enne di Caccamo, in provincia di Palermo, trovata senza vita in un burrone dopo essere stata bruciata. Al momento rimane in carcere il suo fidanzato, il 19enne Pietro Morreale, per cui il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo evidentemente convinto dalle prove in mano agli inquirenti.



La novità di oggi è che sul luogo del presunto omicidio (ricordiamo che Pietro Morreale si è dichiarato innocente spiegando che Roberta Siragusa abbia fatto tutto da sola) si recheranno i Ris per ulteriori analisi sulla zona vicino al dirupo dove è stato rinvenuto il cadavere e dove sono state scoperte anche delle chiavi e alcuni reperti ritenuti dagli inquirenti molto importanti e che sono stati dati alle fiamme. Resta comunque da capire con esattezza dove sia stato eseguito l’omicidio, sempre che sia stato commesso, e la sensazione è che siano ancora diversi gli aspetti su cui fare luce. Inoltre, stando all’inviata di Storie Italiane, non sono da escludere dei complici di Pietro Morreale. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



ROBERTA SIRAGUSA, MISTERO DEL CRANIO RASATO: “CORPO DEVASTATO NELLA PARTE SUPERIORE”

Non sono stato io, è scesa dalla macchina, si è data fuoco e si è buttata di sotto”. Questa la versione di Pietro Morreale sulla morte della fidanzata Roberta Siragusa, la ragazza di Caccamo, in provincia di Palermo, trovata senza vita in un burrone. Ma dalle indagini emerge un’altra storia. In primis quella di una violenza, di cui la 17enne era vittima, che veniva scambiata per “conflitto”, mentre il possesso per amore. Gli amici raccontano, infatti, di più episodi di violenza. A qualcuna delle amiche Roberta, inoltre, aveva confessato di non poterlo lasciare per paura delle sue reazioni. Sul suo profilo WhatsApp è stata trovata una foto in cui è immortalata con un occhio nero. Si parla di schiaffi, di liti anche davanti ai genitori che però non prendono sul serio la situazione. Come quella volta che lui reagì in malo modo solo perché “lei lo aveva stuzzicato con dei pizzicotti”. La madre di Pietro ne parlò con quella di Roberta e chiarirono tutto, con la 17enne che “ammise” di aver “provocato” la reazione del figlio. Tutti segnali sottovalutati. Mentre va confermato un dettaglio agghiacciante: Roberta Siragusa è stata ritrovata con la testa rasata.



ROBERTA SIRAGUSA, TROVATA CON CRANIO RASATO

Dopo il ritrovamento del cadavere di Roberta Siragusa si è parlato del “volto tumefatto” e di alcune bruciature. Ora emerge che la 17enne aveva “il capo pressoché rasato”. Lo dice la relazione di ritrovamento, stando a quanto riportato dal Corriere della Sera. Ciò potrebbe essere anche l’effetto del fuoco, ma non è detto. Per questo si ipotizza anche uno sfregio finale da parte dell’assassino, il segno della cancellazione dell’identità e bellezza della ragazza, buttata via tra “arbusti con spine” e “numerosi rifiuti”. Quello del cranio rasato è un mistero. Nell’ordinanza, infatti, si legge che “le immagini di ciò che è rimasto di lei lasciano sgomenti. Il corpo nella parte inferiore è pressoché integro, ma devastato in quella superiore. Il cranio appare rasato”. A tal proposito si precisa che “dovrà essere accertato se tale circostanza è dovuta ad un fenomeno di combustione o ad un’orribile manifestazione di disprezzo e svilimento della identità femminile”. Il gip ha parlato anche della stanza di Pietro Morreale in perfetto ordine, la “rappresentazione plastica della precisa volontà di inquinamento delle prove”.