Sono state già imbrattate a Roma le targhe delle strade intitolate alle vittime delle leggi razziali. Come riferito dall’edizione online del quotidiano Repubblica, nella notte appena passata, quella fra martedì 26 e mercoledì 27 novembre, le due targhe dedicate alla memoria di Nella Mortara e Mario Carrara, posizionate soltanto sei giorni fa nel XIV Municipio, sono state prese di mira con della vernice nera, deturpandole in maniera indegna. A denunciare l’episodio è stata la sindaca della capitale, Virgina Raggi, che attraverso la propria pagina Twitter ha pubblicato lo scatto inerente il deturpamento, per poi commentare: “Imbrattate targhe delle strade intitolate la settimana scorsa a chi ha combattuto contro fascismo e razzismo, prima erano dedicate a firmatari del “Manifesto della razza”. Gesto vergognoso. Ripuliamo subito”.
ROMA, IMBRATTATE TARGHE DELLA MEMORIA: SOLO UNA SETTIMANA FA L’INAUGURAZIONE
Nemmeno le telecamere, che sono state piazzate a pochi centimetri dalle targhe, proprio per prevenire atti vandalici, hanno indotto i vandali a non entrare in azione, e di conseguenza le due targhe sono state rovinate profondamente: “Non fermeremo mai il nostro impegno – le parole del senatore del Partito Democratico, Ernesto Magorno, attraverso un post – contro la cultura dell’odio”. Come detto prima, le due lastre erano state posizionate meno di una settimana fa, con Roma che aveva deciso di sostituire la vecchia toponomastica, sostituendo quelle precedente con il nome di uno dei firmatari del manifesto della razza fascista, Arturo Donaggio. Un evento a cui aveva partecipato la stessa Raggi, che aveva commentato con orgoglio: “Oggi noi stiamo scrivendo un pezzetto di storia di Roma e soprattutto la state scrivendo voi studenti, che avete contribuito a scegliere il nome di tre strade a Roma che rimarranno per sempre. E indispensabile – aveva aggiunto e concluso – capire oggi quanto sia stato facile allora scivolare in un regime di violenza, nel fascismo, nell’indifferenza di quanti si sono voltati dall’altra parte”.