Il Comitato promotore sembra finalmente aver trovato un presidente. È Mario Pescante, che ha accettato l’incarico dopo il rifiuto a sorpresa di Luca Cordero di Montezemolo, dato ad un passo dalla prestigiosa poltrona ma che all’ultimo ha declinato l’invito.
Pescante, che presumibilmente nell’assumere il ruolo di presidente della candidatura italiana dovrà abbandonare il suo posto al Cio, il Comitato olimpico internazionale che in estate dovrà decidere a chi assegnare le Olimpiadi del 2020, si è detto onorato della proposta ricevuta, e ha sciolto in poche ore la riserva.
Da sempre uomo di sport, Pescante ha sempre avuto le idee ben chiare sulla competizione internazionale. Intervistato da Radio24 il 27 gennaio, elencava già le possibili concorrenti della capitale: «Tokyo e l’India, con Mumbai, saranno rivali preparate ed agguerrite. La candidatura di Tokyo sta prendendo forma e già per i Giochi del 2016 poi assegnati a Rio de Janeiro quello giapponese era forse il dossier migliore dal punto di vista tecnico-organizzativo e poi bisogna fare attenzione all’India: Mumbai potrebbe scendere in campo, e sarebbe la rappresentante di un Paese in forte ascesa politica ed economica».
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Il suo intervento da Commissario straordinario ha salvato la candidatura dei Giochi invernali di Torino 2006, così come anche i Giochi del Mediterraneo di Pescara 2009.
«Una scelta di alto profilo sportivo, riguarda infatti una persona che ha fatto degli ideali del movimento olimpico la sua ragione di vita». Così ha commentato il presidente del Coni Gianni Petrucci.
«La candidatura di Mario Pescante a presidente del Comitato Olimpico Roma 2020 è non solo autorevole, ma rappresenta una garanzia di altissima professionalità e di solida esperienza», è l’opinione di Giancarlo Cremonesi, presidente della Camera di Commercio di Roma.