Una capitale viva e in festa quella della giornata del 17 marzo, in occasione del compleanno d’Italia. La nostra nazione ha celebrato ieri i suoi primi 150 anni, da quando Vittorio Emanuele II venne incoronato primo re d’Italia, e la coscienza dell’appartenenza a un popolo si è vista nell’emblematica partecipazione dei cittadini romani (e non solo) alle iniziative proposte nella città.



A partire dalla notte bianca, quella tra il 16 e il 17 marzo, per arrivare all’inno intonato sull’Altare della Patria dal Presidente, Giorgio Napolitano, che per tutta la giornata ha peregrinato nei luoghi più significativi di Roma, dal Pantheon al Gianicolo, per finire in Parlamento, con lo scopo di “ricordare” che apparteniamo a una storia imprescindibile, che, come ci ha insegnato Benigni, è raccolta nell’Inno di Mameli.



L’Inno d’Italia risuona ovunque per 24 ore a Roma: la notte tricolore si è svolta illuminando a giorno la capitale, dai Fori Romani al Colosseo fino a piazza Venezia e la stazione Termini, tutti rigorosamente nei colori rosso-bianco-verde. L’affluenza segna numeri sorprendenti nonostante la pioggia, anche nelle zone del Ghetto, aperto assieme alla Sinagoga: un’emblematica partecipazione della rappresentanza ebraica.

Momenti come l’alzabandiera a Termini, le frecce tricolori che solcano i cieli del mattino plumbeo, Muti che dirige il Nabucco di Giuseppe Verdi, si sono susseguiti durante tutto il giorno, puntellando di testimonianze di commosse i festeggiamenti dell’intera giornata.



 

Protagonisti sono stati i romani, che con la loro presenza si sono sentiti “più italiani”, letteralmente. Un’appartenenza manifestata nell’adesione, tanto più entusiasta quanto più personalmente partecipe, anche quindi spiegabile anche ai concerti, come quello dei Tiromancino, ed eventi, come lo spettacolo di Proietti, l’apertura straordinaria di via del Corso e le esibizioni in Galleria Alberto Sordi di Syria e dell’Orchestra giovanile Monte Mario.

 

Partecipazione, quindi, sia dello spettatore, sia di chi lo ha potuto fare sopra a un palco (o dietro le quinte). Il compleanno d’Italia romano è stato in forma e spirito quello che era stato annunciato e di sicuro ha risposto al desiderio di commozione di chi vi ha assistito.

 

(Caterina Gatti)

Leggi anche

MOSTRE/ Imperi a confronto. Roma e la Cina si sfidano a Palazzo VeneziaCULTURA/ Trilussa e il potere: "Mezza Roma protegge l'altra mezza"150 ANNI/ Tra concerti, inno di Mameli e Frecce Tricolori Roma si riscopre capitale