«Da quello che ho sentito, sembra che abbiano aderito in pochi a questo sciopero. Sono almeno quindici anni che le motivazioni sono sempre le stesse e nello stesso periodo: fermarsi adesso è deleterio sia per loro che per noi». A parlare è un responsabile di un’impresa di Noleggio Con Conducente (NCC) che preferisce mantenere l’anonimato in questa intervista rilasciata a IlSussidiario.net. Il recente sciopero indetto da sette sigle sindacali (Cisl, Cgil, Ugl, Federtaxi Cisal, Atitaxi e Legacoop Mit), che rappresentano una buona parte dei tassisti di Roma, ha creato non pochi disagi alla circolazione. «Secondo me lo sciopero è una scusa, serve in realtà a distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica da altre cose più importanti, facendo sembrare questa una lotta popolare».
Facciamo un passo indietro. Qual è la situazione dei taxi a Roma?
Conosco tantissimi autisti e posso dire che la maggior parte di loro proviene da altre realtà, magari da un lavoro finito male. Per molti è un po’ l’ultima spiaggia. Spesso una licenza per il taxi viene acquistata con investimenti anche di 180-200 mila euro, cosa assolutamente illegale e difficilmente ammortizzabile. L’incasso può essere di circa 4.000/5.000 euro lordi al mese.
La licenza si può prendere solo attraverso concorso: ne hanno fatto uno qualche anno fa, ma da quello che so era totalmente pilotato.
Cosa ne pensa invece del problema delle vetture abusive?
Gli NCC abusivi non esistono, sono tutte sciocchezze. Vado ogni giorno sia all’aeroporto che alla stazione e le automobili abusive sono sempre le solite, guidate sempre dalle stesse persone ogni giorno. Quindi se si volesse davvero fermare il fenomeno dell’abusivismo, ci vorrebbero non più di dieci minuti. Un altro conto sono poi coloro che, pur avendo tutto in regola, infrangono le regole, ma questa è tutta un’altra storia.
Come commenta lo scandalo scoppiato ieri sul traffico di licenze false?
Conosco amici che si sono trovati in queste situazioni, persone che andavano in comuni minori a chiedere la licenza e veniva data loro una fotocopia. Fortunatamente non si tratta della normalità però bisogna stare sempre molto attenti perché potrebbe essere un fenomeno molto più esteso di quel che sembra.
Perché a Roma persiste questo attrito tra Taxi e Ncc?
Non ci dovrebbero essere tutti questi problemi tra le due categorie. È il cliente che decide da chi essere accompagnato, quindi se sceglie noi e non il taxi bisogna chiedere a lui il motivo, e anche i tassisti dovrebbero chiederselo. Credo che questo accada perché il servizio che noi offriamo sia migliore.
Ma perché questo scontro è così evidente solo nella capitale?
Questi problemi tra taxi e noleggiatori avvengono solo a Roma e mai a Milano o in altre città d’Italia, e questo perché nella capitale i taxi sono una lobby che serve a prendere voti: se 5.000 persone guidano un taxi, diciamo che possono assicurare almeno 20.000 voti.
Lei cosa pensa dei tassisti?
Li ho sempre rispettati, anche perché non vado in giro per strada in cerca di clienti. Se esco di casa è perché qualcuno mi ha chiamato e ha prenotato una vettura e un viaggio, quindi so già dove andare e chi prendere. La maggior parte dei tassisti sono comunque brave persone, padri di famiglia che lavorano onestamente.
Allora qual è il problema?
Il problema di fondo è la politica che mette zizzania dappertutto.
Cosa pensa invece delle tariffe fisse per i taxi?
In molti, per le tratte dall’aeroporto al centro città fanno pagare ai turisti 40 euro a testa. Una famiglia di tre persone è perciò costretta a pagare 120 euro. Io il prezzo lo pattuisco prima e resta quello, non metto neanche tariffe extra per il bagaglio, che considero parte del trasporto. Un’altra cosa incredibile è la differenza tra i taxi di Roma e quelli di Fiumicino.
Cioè?
Se dall’aeroporto si sceglie di prendere un taxi di Roma si pagherà una cifra, mentre se si sale a bordo di uno del Comune di Fiumicino se ne pagherà un’altra. Dallo stesso identico punto, diretti a una stessa identica destinazione, si ottiene una differenza sostanziale di prezzo. Non capisco proprio come sia possibile.
Cosa potrebbe servire per cambiare la situazione?
Innanzitutto regole chiare. Ogni tanto vorrei investire nella mia azienda, per esempio rinnovando il parco auto, ma è tutto così in bilico che non me la sento. Sembra una partita a carte, in cui da un momento all’altro può cambiare tutto. Solo con regole certe la situazione può davvero migliorare, ci vogliono stabilità e normative durature.
(Claudio Perlini)